Vietate in molti Comuni, già da qualche anno, ma vendute in tutti i negozi. Non solo nei classici esercizi cinesi, ma anche in quelli di giocattoli. Il trucchetto? Basta scrivere che sono “indirizzate ai maggiori di 14 anni”.
Le bombolette spray che si utilizzano a Carnevale per inondare di schiuma il malcapitato di turno non sono così innocue come sembrano. Questi prodotti non sono considerati giocattoli, e sulle bombolette chi si sofferma legge di “non spruzzare assolutamente negli occhi” perché “si rischiano gravi danni alla cornea” e di non spruzzare su persone e vestiti perché la schiuma potrebbe comunque raggiungere la pelle e il viso.
Che siano venduti come giocattoli è evidente andando in questi giorni in qualsiasi negozio di articoli per bambini per trovarne in quantità. Vengono venduti perfino nei supermercati, insieme alle maschere e ai costumi di Carnevale.
Il rischio per gli occhi
Dopo i primi incidenti si è cambiata la destinazione d’uso. I primi allarmi risalgono al 2008 quando furono riscontrati 14 casi di abrasioni corneali e cheratopatia puntata. Diversi bambini finirono al pronto soccorso con una prognosi di 3-5 giorni. L’Italia notificò come giocattolo pericoloso al RAPEX, il Sistema Europeo di Allerta Rapido, le bombolette schiuma spray di Carnevale della ditta Solchim, acquistabili nei supermercati Ipercoop e sulle bancarelle.
Dai test effettuati dall’Istituto Superiore di Sanità venne riscontrato un rischio chimico legato alla presenza di sostanze irritanti per gli occhi, quali il lauril sarcosinato sodico e ammide cocco, N,N bis (idrossietil) -, quest’ultimo classificato anche con R 41 “rischio di lesioni oculari gravi”, oltre che irritanti per la pelle. “Queste sostanze sono quindi incompatibili con l’uso prevedibile che i consumatori, in questo caso bambini, fanno del prodotto stesso” scriveva l’Istituto Superiore di Sanità nelle sue conclusioni del 2008.
Il trucco c’è (e si vede)
Proprio a seguito di questo caso, la Solchim chiese al Ministero della Salute di poter cambiare la destinazione d’uso delle bombolette, evidenziando in etichetta che l’articolo non è un giocattolo ed è destinato ai maggiori di 14 anni. Il Ministero accolse la richiesta, ma questa “mossa” alla fine si è rivelata più che altro un escamotage per aggirare la normativa sui giocattoli che è molto più severa e prevede che i prodotti, e le sostanze chimiche contenute, non debbano “compromettere la sicurezza o la salute dell’utilizzatore o dei terzi, quando sono utilizzati conformemente alla loro destinazione o quando ne è fatto un uso prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini”. La direttiva europea definisce giocattoli quei prodotti progettati o destinati, in modo esclusivo o meno, ad essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni. Morale della favola: le bombolette schiuma continuano ad essere usate dai bambini di tutte le età e il riferimento ai maggiori di 14 anni è solo un modo per mettersi al riparo dalla normativa europea.
E chi le vende certo non va a controllare l’età di chi acquista il prodotto.
Gli ingredienti? Non ci sono
Ancora oggi, poi, non sappiamo esattamente cosa contengono queste bombolette perché non c’è l’obbligo di elencarne gli ingredienti. In etichetta, infatti, al di là delle avvertenze di cui abbiamo parlato prima, si trova spesso il riferimento al contenuto di componenti infiammabili non meglio specificati. E per concludere in bellezza, in alcuni casi sono contenuti anche i propellenti che fanno tanto male all’ambiente, ritenuti tra i maggiori responsabili del buco nell’ozono.
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