Continuano i guai per Viagogo, uno dei portali di rivendita di biglietti più popolari, che finisce al centro di una campagna di pressione in Francia contro la presenza di ticket falsi sul portale. Già dallo scorso dicembre l’Antitrust d’oltralpe aveva acceso i riflettori su Viagogo, adesso 350 tra produttori, teatri e festival, riuniti nel sindacato Prodiss, lanciano la campagna #Fanpasgogo. Anche il magazine 60 Millions de consommateurs conferma le lamentele: durante l’ultimo tour di Celine Dion, aveva rilevato la rivendita di biglietti illegali. Tuttavia, il numero delle vittime ha continuato a lievitare, come dimostrano le centinaia di testimonianze pubblicate nel forum del magazine.
Costi lievitati
Tra i problemi segnalati ci sono anche l’aumento della spesa complessiva al momento di pagare online. Un consumatore denuncia: al momento del pagamento, il totale è aumentato da “spese di prenotazione”. I 170 euro annunciati all’inizio per i posti per un concerto passano a 245 euro al momento del pagamento.
Anche l’Antitrust in Italia bacchetta
Lo scorso dicembre, la Direzione generale per la concorrenza, i consumatori e il controllo delle frodi (DGCCRF) ha esortato Viagogo a cessare le pratiche commerciali ingannevoli. Alla fine di gennaio, Prodiss ha presentato una denuncia penale contro la società. Ad aprile di quest’anno era stata la nostra Antitrust a contestare a Viagogo la “carente o intempestiva informazione in ordine a diversi elementi essenziali di cui il consumatore ha bisogno per assumere una decisione consapevole di acquisto”. L’Autorità, in particolare, aveva fatto notare che agli acquirenti non si davano le specifiche dei biglietti in vendita (il prezzo originario, la collocazione dei posti e le garanzie in caso di annullamento del concerto) e d’altra parte le piattaforme “non chiarivano il proprio ruolo di mera intermediazione svolto sul mercato secondario”.
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