È il pensiero fisso o l’incubo di tutti noi. Già dopo la dimostrazione delle norme di sicurezza in aereo, si comincia a guardare, rispettivamente, con timore o speranza il corridoio in attesa di veder spuntare stuart e hostess col carrello delle bevande e del pasto. Almeno se si fanno viaggi medio-lunghi, perché su quelli brevi oramai è quasi tutto a pagamento. Ma sulla qualità di quanto mangiamo in aereo c’è davvero molto da dire (e da scrivere). Vediamo di sfatare o confermare qualche mito.
Prima di fare un lungo viaggio in aereo mi concedo sempre una sosta al fast food dell’aeroporto
FALSO Un lungo viaggio fatto in classe economy, deve essere ben organizzato anche dal punto di vista alimentare. Riempirsi di junk food o di prodotti di uno scadente fast food prima di imbarcarsi, può crearci qualche problema. Di solito sono cibi troppo salati e questo ci farà bere più del solito, sono ricchi in grassi che ci rallenteranno la digestione e ci appesantiranno oltremodo. Considerando che gran parte del viaggio si è seduti, ecco che il nostro intestino vorrà scendere dall’aereo alla prima nuvola di servizio che incontriamo. Inoltre, questi sono prodotti spesso ricchi di aglio, fritti o ricchi di spezie e nelle lunghe tratte siamo costretti a condividere pochi centimetri col vicino di posto e non sempre è detto che condividiamo le scelte gastronomiche e gli aromi che comportano tali scelte. Nei menù tipici da fast food sono quasi sempre, comprese delle bibite gasate, il che significa gonfiare artificialmente lo stomaco ed ecco che il gonfiore può diventare un fastidioso compagno di viaggio con la cintura di sicurezza allacciata. L’ideale è un pranzo leggero, ricco di frutta, ma anche una pasta asciutta o una fresca insalata di riso, acqua minerale e se è possibile come regola generale applichiamo che “più il grasso è abbondante più l’arrivo ci sembrerà distante”.
In aereo i piatti sono bellissimi agli occhi, ma mi sembrano come sapori e aromi un po’ diversi da quello che mi aspetto…
VERO Il viaggio in aereo avviene in un ambiente “innaturale” dove si vivono condizioni innaturali per noi. Le luci, i rumori e soprattutto l’altitudine cui voliamo modificano alcuni sensi e prima fra tutti l’olfatto e il gusto. La qualità dei piatti e la loro preparazione sono solo in parte responsabili della nostra sorpresa nel mangiare e bere prodotti che ora sembrano sconosciuti. Di solito la bassa umidità cui si viaggia, al disotto del 12-13%, la bassa temperatura e il poco spazio ci rendono meno capaci di apprezzare profumi e aromi. Anche il gusto dolce e il salato sono alterati in modo sensibile e si perdono fino al 30% delle nostre capacità, in poche parole il vassoio che ci arriva non coincide dal punto di vista olfattivo e gustativo con quello che vediamo, tant’è che il parere generale è di solito molto critico nei confronti dei pasti in aereo. Gli chef di solito tendono a salare e a speziare di più per esaltare dei sapori altrimenti poco percepiti, ma questo rende il piatto diverso da quanto ci si aspetti. Sugli aerei dominano curry, cardamono e sapori anche più forti, ma possiamo mangiare verdure e prodotti non troppo manipolati così da avere meno sorprese. Se invece vogliamo assaggiare del buon vino, il consiglio è di farlo nella prima parte del viaggio quando ancora le nostre capacità sensoriali non si sono del tutto assopite, dopo un calice di vino sarà solo il viatico per un buon sonno pre-atterraggio.
Preferisco non consumare i pasti in volo, meglio rimanere digiuni
FALSO Le compagnie tendono sulle tratte lunghe a dare più di una possibilità per i suoi ospiti al fine di viaggiare tranquilli e di contrarre il tempo. Ricordatevi che pasti, pubblicità, shopping etc. sono tutti strumenti di distrazione messi in campo dalle compagnie aeree, che ci portano via del tempo e dovrebbero ridurre la nostra noia. Ragion per cui oggi troviamo piatti per celiaci, per particolari esigenze come i vegetariani, oppure per appartenenti ai vari credi religiosi oppure semplicemente troviamo dei piatti comuni da assaggiare.
Non mi fido del cathering che serve gli aerei. Troppi pasti e poca sicurezza
FALSO. In tutti i casi, i prodotti sono controllati e testati per valutare la loro qualità e soprattutto la loro sicurezza perché non si può né immaginare e né gestire un centinaio di persone a 10.000 metri in fila con sole quattro toilette. In alcuni casi, come la scelta di un menù rispettoso delle regole Kosher, rende i controlli durante la preparazione ancora più stringenti per la presenza di un esperto che certifichi i cibi come Kosher. Durante il volo è complicato ritrovare i propri gusti e scegliere “alla carta” sempre che non si viaggi in prima classe, ma se il volo ha come “destino” una vacanza o un momento di relax forse possiamo usare queste motivazioni per fare da companatico ai piatti che scegliamo.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Preferisco non rovinarmi l’appetito per fare, appena arrivato, una full imersion nel cibo locale
FALSO Mangiare in volo talvolta non rappresenta un’esperienza indimenticabile, ma sarebbe ancora peggio per il nostro stomaco subire 10 ore di digiuno forzato. Se desideriamo tenerci leggeri e nello stesso tempo stemperare la fame allora valutiamo se dal vassoio che ci viene proposto possiamo rinunciare, del tutto o in parte, al primo piatto, quello più impegnativo perché ricco di condimento e di creme che ci renderà appesantiti. Concentriamoci su pietanza e verdure, di solito per avere gli zuccheri più disponibili, sul pane e sulla frutta.
Un mio amico viaggiatore mi ha detto che sceglie il tipo di pasto in volo a seconda dalla destinazione finale…
VERO. Se partiamo per paesi come gli Usa o il sud America saranno preferiamo dei cibi proteici, ovvero carni, pesce perché le proteine ci rendono più attivi e attenti e cederemo al sonno all’orario giusto quando arriveremo. Nel caso si vada nei paesi dell’Oriente, è bene scegliere prodotti leggeri come frutta, pasta o riso che conciliano il sonno facendo in modo da superare il jet lag con meno difficoltà una volta arrivati. Se per gli alcolici vige una regola di misura nel bere, per l’acqua è bene non limitarsi perché la cabina dell’aereo tenderà a disidratarci troppo e magari possono aumentare i rischi di un crampo ai polpacci poco desiderato.