Dal primo gennaio 2018 i sacchetti per frutta e verdura saranno ecologici e a pagamento. I clienti dovranno aggiungere tra i 5 e i 10 centesimi alla spesa per acquistare involucri biodegradabili con cui avvolgere la merce. Un nuovo bene di consumo che potrebbe creare un giro d’affari di 400 milioni di euro all’anno. Per i negozianti che si rifiuteranno di applicare la normativa scatteranno multe pesantissime: da 2mila e 500 euro a 100mila euro.
La normativa, approvata dalla Camera l’1 agosto 2017, impone a tutti i clienti di utilizzare sacchetti ecologici, comprandoli regolarmente insieme alla spesa. Gli imballaggi devono contenere almeno il quaranta per cento di materia prima rinnovabile e non possono essere distribuiti gratuitamente. Il costo del singolo sacchetto non è ancora noto ma non supererà i cinque centesimi, anzi alcune insegne della grande distrubione hanno già annunciato di venderlo sottocosto, cioè ad un prezzo più basso rispetto a l suo valore reale.
Nel numero del Salvagente in edicola (che potete anc he acquistare qui) c’è uno speciale dedicato alla novità legislativa che partirà proprio domani. L’obiettivo è mettere al bando definitivamente i packaging tradizionali e ridurre il danno ambientale causato dalla plastica. Nonostante le prime misure in questo senso siano state varate già più di dieci anni fa, con la legge 296 del 2006, molti punti vendita sono riusciti a eludere la normativa, apponendo la dicitura “sacchetto a uso interno” sugli involucri di plastica utilizzati nei reparti di ortofrutta e gastronomia. Col nuovo anno anche i sacchetti ultraleggeri dovranno essere rigorosamente biodegradabili, venduti alla cassa e contabilizzati nello scontrino. I requisiti di legge saranno certificati da organismi accreditati e chi si rifiuterà di ottemperare all’obbligo incapperà in pesanti sanzioni. Il commerciante che fornirà ai clienti una borsa non a norma, o la offrirà gratuitamente, sarà punito con una multa tra i 2mila e 500 euro e i 100mila euro.