Inquinamento, lo smog è nocivo anche se l’esposizione è breve

DIESEL INQUINAMENTO

Mentre in alcune città del Nord, Torino in testa, i Comuni sono costretti a fermare le auto più inquinanti per ridurre il livello di polveri sottili, uno studio Usa pubblicato sulla prestigiosa rivista Jama (Journal of American Medical Association) rivela che l’aria inquinata può essere letale anche se ci si espone per un periodo di tempo breve a concentrazioni considerate al di sotto della soglia di sicurezza. In particolare a destare preoccupazione sono le particelle fini (PM2,5) emesse principalmente dalle automobili, e l’ozono (O3) che anche al di sotto dei livelli considerati pericolosi per la salute umana possono aumentare anche nel breve periodo il rischio di contrarre patologie respiratorie e provocare morti premature.

Lo studio su 22 milioni di statunitensi

I ricercatori hanno calcolato l’esposizione della popolazione statunitense alle particelle sottili e all’ozono utilizzando alcuni modelli matematici e hanno collegato questi dati con quelli sulla mortalità dell’intera popolazione americana, per tutte le cause. Si tratta di uno studio case-crossover, ovvero un disegno particolare caso-controllo, condotto su 22 milioni di statunitensi over 65, assicurati con Medicare, uno dei programmi assistenziali statunitensi. Dai risultati è emerso che ogni aumento giornaliero nel particolato (10μg /m3) e nei livelli di ozono (10 parti per miliardo) è associato a un incremento statisticamente significativo del rischio di morte nella popolazione esaminata.

I risultati dimostrano che anche l’esposizione a livelli di inquinamento al di sotto degli standard di sicurezza attuali, provoca nel breve termine (due giorni dopo) un’impennata del numero di decessi che può arrivare ad un aumento del 42%. Cifre impressionanti che mettono a repentaglio le fasce più deboli della popolazioni, come anziani e bambini

I rischi per la salute

A spiegare qualche tempo fa al Salvagente quali sono gli effetti dello smog sulla salute umana e a rivelarci come poterci difendere è stato il professor Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di Biomedicina e Immunologia molecolare (Ibim) del Cnr di Palermo nonché docente di Effetti dell’inquinamento sulla salute presso l’Università di Pisa.”L’inquinamento atmosferico – spiegava il professore – è associato a mortalità per malattie cardio-respiratorie, tumore al polmone, ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie (compresa la polmonite) e per asma, incidenza e riacutizzazione di asma, rinite allergica, sintomi respiratori (tosse, espettorato, respiro sibilante, difficoltà di respiro), riduzione della funzione respiratoria“. L’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio che si può evitare. Lo afferma anche l’Organizzazione mondiale della sanità, la quale ha dato anche delle linee guide da seguire che, però, in Italia e in Europa non si stanno applicando. Non essendoci ancora politiche adeguate a combattere il fenomeno, né investimenti economici nel supporto della ricerca scientifica nel campo delle relazioni tra ambiente e salute, sta a noi cittadini intanto autotutelarci, mettendo in pratica una serie di precauzioni che possono evitarci malattie o, peggio, morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico.

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Cosa fare (e non) per le vie della città

Ecco i consigli utili del professor Viegi per limitare l’esposizione agli inquindanti in città e dentro casa.

  • Se girate in città con la bicicletta, ai semafori sostate davanti alla prima macchina e non restate fermi in coda a respirare gas nocivi;
  • Se indossate una mascherina come fosse un filtro, sappiate che non tutte sono adatte contro lo smog: le comuni maschere non sono in grado di filtrare le polveri più sottili, ovvero quelle più nocive. Scegliete modelli grandi numerati in base alla loro efficienza filtrante. In giro per la città: le FFP1(senza filtro) sono indicate per chi esce a piedi o in bici nei giorni in cui le polveri sottili superano i livelli di guardia e da chi soffre già di asma o disturbi respiratori. Le FFP2 e le FFP3 (con filtro) sono destinate a chi lavora all’aperto per molte ore;
  • Quando siete in auto, utilizzate il ricircolo interno dell’aria per evitare di respirare i gas di scarico, soprattutto se siete bloccati all’interno di una galleria o fermi in coda.
  • Correre fa bene ma d’inverno è meglio farlo solo quando è brutto tempo. Le giornate migliori per correre in città (parchi compresi) durante l’inverno sono quelle di pioggia e in generale di condizioni meteorologiche avverse. Il brutto tempo (vento, pioggia, neve) contribuisce a eliminare il particolatodall’atmosfera;
  • Programmate gli orari di uscita migliori per bambini e anziani. Le uscite negli orari prossimi a metà giornata (Mezzogiorno) sono preferibili dato che a queste ore vengono rilevate le concentrazioni più basse di inquinanti;
  • I bimbi piccoli devono stare in alto. Nello zaino porta bimbi o nel marsupio: i bambini in età da passeggino, quando sono in giro per le strade della città, meglio che non stiano… nel passeggino. Il particolato più insidioso è infatti quello che si trova vicino al suolo;
  • Evitare sempre le strade più trafficate, sia quando si è a piedi sia quando si è in auto, per restare meno tempo possibile esposti alle emissioni;
  • Se andate al bar o al ristorante, preferite stare all’interno in ambiente chiuso e climatizzato e mai seduti ai tavolini esterni.