L’Eni rischia una multa fino a 5 milioni di euro da parte dell’Antitrust perché non avrebbe rispettato gli impegni a risolvere la gestione dei reclami degli utenti che denunciavano maxi conguagli in bolletta o altri problemi di fatturazione. Eni gas e luce S.p.A nonostante si fosse impegnata già nel maggio 2016 a con l’Autorità garante della concorrenza e del mercato a risolvere le criticità sollevate dagli utenti avrebbe subito dopo continuato a mettere in atto “pratiche commerciali scorrette” come testimoniano le denunce dei consumatori arrivate al Garante.
“Nonostante il reclamo per il maxi conguaglio mi hanno staccato la fornitura”
Le segnalazioni degli utenti riportate nell’utlimo numero del Bollettino pubblicato ieri dall’Antitrust sono molti e Eni gas e luce S.p.A di fronte a un’istanza formale degli utenti invece di bloccare l’addebito o le azioni di recupero credito avrebbe proseguito sulla sua strada a “spese” dell’utente anche con distacchi della fornitura.
Ecco nel dettaglio alcune denunce raccolte dall’Agcm:
“Alcuni consumatori hanno denunciato le illegittime sospensioni delle forniture, da parte di Eni, anche nelle more dei reclami per omessa rettifica dei consumi, o il mancato impiego delle
autoletture comunicate, al fine di aggiornare i dati di consumo sovrastimati”.
“Un denunciante ha segnalato che Eni, ignorando il reclamo relativo ad alcune fatture oggetto di contestazione, avrebbe proceduto al distacco della fornitura anche in assenza di una preventiva diffida“.
“Un altro denunciante ha lamentato che, in assenza di un riscontro ad un reclamo, Eni avrebbe proceduto al distacco della fornitura e, malgrado ciò, continuato ad emettere la fattura per il periodo successivo al distacco stesso”.
“Altri utenti hanno lamentato che Eni, nonostante i ripetuti solleciti, non fornirebbe alcun riscontro ai reclami, in costanza dei quali continuerebbe ad emettere bollette senza prima verificare la fondatezza dei reclami stessi”.
“In molti casi, i consumatori hanno denunciato di avere ricevuto, da parte di Eni, diffide di
pagamento di fatture rilevante di importo (c.d. “maxi bollette”), in assenza di azioni volte ad
evitare lo “shock billing” (maxi bolletta, ndr)”.
Eni rischia una multa fino a 5 milioni
Secondo l’Antitrust dunque la pratica ritenuta scorretta è stata ripetuta e quindi “ricorrono i presupposti per l’avvio del procedimento volto all’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 Euro“.
Ora, l’azienda entro 30 giorni può “far pervenire all’autorità scritti difensivi e documenti e il procedimento deve concludersi entro centoventi giorni dalla data di comunicazione. Ai fini della quantificazione dell’eventuale sanzione pecuniaria Eni deve fornire copia dell’ultimo bilancio”.