Le donne utilizzano in media 16 cosmetici al giorno. Sembra una quantità sproporzionata ma è quanto risulta da un recente studio condotto in Francia, dal laboratorio di valutazione del rischio chimico per il consumatore (Lercco) dell’Università di Brest e riportata da Que Choisir. Finora, non c’erano dati certi rispetto alla frequenza d’uso di prodotti di bellezza eppure averne contezza è un aspetto fondamentale per individuare i limiti massimi di alcuni ingredienti contenuti proprio nei cosmetici.
Importante per stabilire le dosi massime
I produttori a volte introducono nelle loro formule composti con potenziali effetti deleteri. Questi effetti di solito dipendono dalla dose. Quando le autorità sanitarie devono valutare il rischio rappresentato da questi composti, devono sapere quanto i prodotti vengono utilizzati. Il rischio, poi, viene valutato, mettendo in relazione il pericolo intrinseco dell’ingrediente con l’esposizione del consumatore a quell’ingrediente di conseguenza se limitare o addirittura vietare la sostanza.
Intervistate 20mila persone
I dati finora in possesso delle aziende erano vaghi e soprattutto datati. Le nuove informazioni sono il risultato di un sondaggio telefonico e su internet di oltre 20.000 persone e incontri con migliaia di altre. “Abbiamo avuto sorprese – dice il ricercatore – Sedici prodotti al giorno medi per donna, non lo avremmo mai immaginato. Anche le donne incinta non sono da meno mentre per i bambini la quantità di prodotti scende a cinque al giorno, in media”.
Le salviette umidificate? Esposizione aumenta di 5 volte
A pesare sul conto finale dei più piccoli è l’uso indiscriminato delle salviette umidificate utilizzate non solo per il cambio ma anche per lavare velocemente mani e viso. Niente di più errato se si pensa che uno degli ingredienti principali di queste salviette è il fenossietanolo che l’Agenzia francese per la sicurezza dei farmaci ritiene insicuro per i bambini sotto i tre anni. Risultato? L’uso delle salviette è talmente alto che i bambini sono cinque volte più esposti agli ingredienti sospetti contenuti in esse di quanto si poteva immaginare finora. Se pensiamo al dentifricio, invece, l’esposizione aumenta di 30 volte. Il motivo è presto detto: per laaum sicurezza degli ingredienti si considera l’uso di una piccola quantità (pari a un pisello) mentre nelle interviste i ricercatori hanno scoperto che nella maggioranza dei casi, i consumatori (e anche i bambini) coprono l’intero spazzolino.
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