I Verdi europei hanno lanciato un’iniziativa per raggiungere una maggioranza al Parlamento europeo in modo da presentare una richiesta alla Corte di giustizia dell’Ue per chiedere l’annullamento della decisione della Commissione europea di rinnovare la licenza del glifosato per 5 anni avvenuta il 27 novembre scorso.
Due mesi per chiedere l’annullamento
Intanto domani 12 dicembre la Commissione formalizzerà con un regolamento di applicazione la decisione di rinnovare per il prossimo quinquennio l’uso del pesticida ritenuto “probabile cancerogeno” dalla Iarc dell’Oms. A partire da domani, quindi, uno Stato membro o il Parlamento europeo ha due mesi di tempo per presentare un ricorso di annullamento alla Corte di giustizia dell’Unione europea del Lussemburgo.
E proprio a una presa di posizione del Parlamento europeo che lavora il gruppo dei Verdi-Ale (EQUO) come ha spiegato l’eurodeputata Florent Marcellesi: “La nostra intenzione è quella di costituire una maggioranza al Parlamento europeo per chiedere alla Corte di giustizia dell’UE di annullare una decisione che riteniamo altamente dannosa. Inviteremo anche gli Stati membri che si sono pronunciati contro il rinnovo dell’autorizzazione al glifosato di unirsi a noi. Nonostante i crescenti dubbi e preoccupazioni, la Commissione ha continuato senza nemmeno preoccuparsi di approfondire le sue indagini. E va da sé che in questo caso il governo tedesco è particolarmente responsabile. Un governo che, ovviamente, è più preoccupato del successo della fusione tra Bayer e Monsanto che della salute dei propri cittadini“.
“La Ue ha violato l’obbligo di tutelare la salute pubblica”
La settimana scorsa il gruppo dei Verdi ha organizzato un convegno a cui ha partecipato Olivier De Schutter, professore di Diritto ed esponente speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo dal 2008 al 2014, che ha spiegato: “La Commissione europea ha trasformato quella che in origine era una questione di salute pubblica in una crisi istituzionale. Ha proposto di rinnovare l’autorizzazione del glifosato nella Ue per cinque anni, nonostante l’iniziativa dei cittadini europei che chiedono di vietare il glifosato e senza giustificare la loro decisione. Ha anche trascurato il parere dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) dell’Oms, che il glifosato è “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Ciò è vero nonostante gli esperti Iarc siano molto più rispettati dalla comunità scientifica rispetto alle agenzie europee, come l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), le cui opinioni sembrano basato in gran parte sui documenti forniti dalla Monsanto. Tutto ciò è inaccettabile! La Corte di giustizia dell’Unione europea non dovrebbe avere altra scelta che annullare il regolamento di attuazione per violazione sia dell’obbligo di garantire la protezione della salute umana e dell’ambiente, sia del diritto dei cittadini di avere le loro iniziative rispettate dalle istutuzioni“.