La nuova casa è “smart” e l’Unc le dedica il Premio Dona

Elettrodomestici connessi, illuminazione controllata da una app, riscaldamento che si accende solo quando vogliamo: oramai siamo a casa anche quando non ci siamo fisicamente. da lontano possiamo controllare tutto. Ma quali sono i rischi di questa iper tecnologia che ha invaso le nostre abitazioni? A questo è dedicato l’edizione 2017 del Premio Dona che tra qualche ora inizia nella splendida cornice del Teatro Argentina a Roma.  Organizzato dall’Unione nazionale consumatori, la scelta di approfondire gli aspetti della “casa smart” per certi versi è stata una scelta obbligata. Spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unc: “Considerato che si moltiplicano le tecnologie al servizio del vivere domestico, anche grazie agli investimenti che stanno portando gli stessi fornitori di energia o gli operatori della telefonia a mettere in commercio oggetti intelligenti (termostati, telecamere, sensori, ecc.), che hanno il merito di avvicinare fasce di pubblico sempre più ampie alla cosiddetta Internet delle cose”.

Il tema – prosegue Dona – è centrale per i consumatori perché da un lato coinvolge l’efficientamento del nostro vivere domestico: dal contenimento degli sprechi alimentari (che, come è noto, trovano proprio nella casa un ambiente privilegiato), all’efficienza energetica, ambito nel quale la possibilità di controllare i consumi per capire quanto questi siano incisi dai nostri comportamenti avrà alla lunga anche una ricaduta educativa per far capire a tutti noi come si può gestire al meglio il nostro contratto con il fornitore di energia. D’altro canto, questo crescendo di servizi per la persona deve essere accompagnato da una crescita di consapevolezza sullacybersecurity domestica”, a protezione non solo della nostra sicurezza, ma anche dei molti dati registrati da tutte queste apparecchiature.

I rischi e i consigli

Insomma una casa smart è sicuramente fonte di grande comodità. Spiega Massimiliano Dona: “Immaginiamo di poter accendere i termosifoni mezz’ora prima di rientrare casa oppure di spegnere la luce dimenticata accesa attraverso una semplice applicazione dal cellulare”. Tuttavia – dice Dona – dobbiamo prestare attenzione innanzitutto al portafogli: trattandosi di una nuova frontiera dobbiamo valutare se l’impianto sostiene l’elevato carico elettrico; se i nuovi elettrodomestici si possono installare facilmente oppure se sono necessari lavori di edilizia complessi.

C’è un’altra questione da non sottovalutare – aggiunge il presidente – quella relativa alla privacy: tutte queste connessioni registrano i nostri comportamenti e un malintenzionato potrebbe violarli  e sapere se siamo o meno in casa.  L’allarme è già stato lanciato dal Global Privacy Enforcement Network, coalizione delle Autorità per la protezione dei dati personali di cui fa parte anche il Garante italiano, l’Internet degli oggetti è un pericolo per i consumatori che affidano parte della quotidianità a strumenti e gadget intelligenti. Insomma, davvero un argomento cui prestare attenzione quando decidiamo di “domotizzare” la nostra casa e, più in generale, digitalizzare la nostra vita e i nostri consumi”. Altri consigli possono essere i seguenti

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I premi

Come ogni anno l’iniziativa distribuisce alcuni premi. L’edizione 2017 del Premio Vincenzo Dona va all’Associazione Peter Pan Onlus per il quotidiano impegno nel regalare un sorriso a bambini e adolescenti affetti da malattie onco-ematologiche e per il lavoro di dare ospitalità alle loro famiglie, ricordando che la casa è prima di tutto accoglienza, condivisione e socializzazione’. Il Premio per la stampa che quest’anno andrà  alla rivista HOME!: “per aver avvicinato i consumatori alle tematiche della ‘casa’ coniugando le più moderne tendenze dell’abitare moderno ad una linea editoriale ispirata al rispetto per l’ambiente e ad accrescere la consapevolezza ‘abitativa’ dei lettori.” Per la sezione laurea, il riconoscimento andrà a Melissa Sessa dell’Università di Roma La Sapienza con la tesi di laurea triennale: “La smart home nella sua dimensione sociale”.