Per la prima volta in Francia, dopo la legge che dal 2015 la riconosce come reato, può partire un’azione legale contro un caso di obsolescenza programmata. È quella che sta per essere avviata in Francia dall’associazione Halte à l’obsolescence programme (Stop all’obsolescenza programmata) e si rivolge ai principali produttori di stampanti. Ma ha un obiettivo preciso: Epson.
“Abbiamo raccolto fatti e testimonianze per presentarla nei confronti dei produttori di stampanti, tra cui uno in particolare: Epson” scrivono dall’associazione transalpina. “Ogni giorno produce migliaia di stampanti ma il nostro ultimo rapporto d’inchiesta mette in evidenza una serie di tecniche che consentono di abbreviare la vita dei prodotti e potrebbero essere in violazione della legge francese”.
I “delitti” contestati alla casa costruttrice? Segnala che le cartucce sono vuote, mentre contengono talvolta dal 20 al 50% dell’inchiostro.
Non solo, il tampone di assorbimento dell’inchiostro, che impedisce che le goccioline sporchino il dispositivo viene a volte segnalato come pieno, bloccando le stampe e costringendo un costoso intervento (che non vale i costi e dunque costringe all’acquisto di un modello nuovo), mentre potrebbe continuare a operare.
Se il giudice dichiarerà l’azione ammissibile, spiega Halte à l’obsolescence programme, “la sua decisione potrebbe avere l’effetto di una palla di neve. Porterebbe a una valanga in grado di colpire l’obsolescenza prevista in molti settori”.
Una vera chiamata all’azione dei consumatori, quella dell’organizzazione francese che si oppone all’obsolescenza spiegando “Siamo tutti stati vittime della morte prematura di un collant, una lavatrice, un computer o un bollitore”. Come dargli torto?
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