Iperattività e disturbi del comportamento, nuove accuse per gli ftalati

Un nuovo studio francese accusa alcuni ftalati di nuocere gravemente sullo sviluppo psichico dei bambini. I piccoli le cui madri durante la gravidanza sono state esposte a triclosan , bisfenolo A e Dbp (di-n-butil ftalato) hanno maggiori problemi di iperattività, di relazione e di emotività. A condurre lo studio è stato l’Inserm, l’Istituto francese per la salute e la ricerca medica, che tra il 2003 e il 2006 ha misurato – attraverso l’esame delle urine – l’esposizione delle mamme alle tre sostanze chimiche. Al compimento del terzo e del quinto compleanno dei rispettivi bambini, poi, le mamme sono state chiamate  a compilare un questionario in cui si chiedeva conto del comportamento dei loro figli.

Lo studio

Dallo studio è emerso che i bambini partoriti dalle donne che durante la gestazione sono state maggiormente esposte a triclosan, bisfenolo e Dbp sono risultati tra quelli con più problemi di comportamento. In particolare, lo studio ha mostrato che l’esposizione a bisfenolo A è stata associata ad un aumento dei disturbi relazionali a 3 anni e a comportamenti iperattivi a 5 anni. Il Dbp, invece, è stato associato a disturbi emozionali e relazionali a 3 anni. Per il triclosan, infine, l’accusa è di aumentare i disturbi emotivi a 3 e 5 anni.

I prodotti che contengono le sostanze

Il bisfenolo A è stato bandito da tutti i contenitori a contatto con il cibo in Francia ma è ancora presente in occhiali, CD e così via. Il triclosan è un agente antibatterico trovato in alcuni dentifrici e saponi. È consentito fino a determinati valori limite nei cosmetici ed è vietato nei prodotti tessili a livello dell’UE. Il Dbp viene utilizzato in colle, vernici per unghie e spray per capelli e per ammorbidire plastiche come il Pvc. E’ anche regolata secondo una logica di valore limite ed è vietata nei cosmetici.

Scontro Commissione – Parlamento

Bisfenolo A, triclosan e Dbp sono a tutti gli effetti tre interferenti endocrini, capaci cioè di alterare il normale sviluppo ormonale. In Europa è scontro aperto tra la Commissione e il Parlamento per la definizione dei perturbatori endocrini, il primo passo necessario a una regolamentazione efficace di queste sostanze chimiche. Di recente, il Parlamento europeo ha bocciato la proposta della Commissione europea sui criteri scientifici per l’individuazione dei perturbatori endocrini tra le sostanze ad attività fitosanitaria, così come erano usciti dalla riunione dello Standing committee on plants, animals, food and feed, sezione Pesticides/Legislation.

 

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