E se il salmone che abbiamo in freezer finanziasse il nucleare nordcoreano?

E se a finanziare, almeno in parte, la corsa al nucleare della Corea del Nord fossero proprio gli statunitensi e gli europei?

Non stiamo scherzando, è  quello che ha dimostrato un’inchiesta dell’Associated press documentando come i frutti di mare e il pesce trovato nei ristoranti nordamericani e nei negozi di generi alimentari Usa e Ue in tanti ristoranti, fossero stati preparati proprio da lavoratori nordcoreani impiegati in condizioni di semischiavitù.

Nel tentativo di combattere le sanzioni, la Corea del Nord ha esportato migliaia di lavoratori all’estero, e alcuni di loro sono finiti in aziende di trasformazione di frutti di mare che spediscono in paesi di tutto il mondo, tra cui gli Stati Uniti. Gli americani e gli europei che acquistano pesce per la cena nei grandi magazzini “potrebbero inavvertitamente aver sovvenzionato il governo nordcoreano mentre costruisce il proprio programma di armi nucleari”, riferisce l’AP.
Molti di questi lavoratori si trovano nelle fabbriche cinesi in luoghi come Hunchun, famosa per la produzione di filetti di salmone, dove i giornalisti AP hanno scoperto turni di lavoro fino a 12 ore, con solo un giorno di riposo alla settimana. Lavoratori che non possono lasciare i loro posti senza permesso. Devono fare i pochi passi alle fabbriche in coppie o gruppi. Non hanno accesso ai telefoni o alle e-mail. E sono pagati una frazione dei loro stipendi, mentre il resto – fino al 70% – va proprio al governo della Corea del Nord. Una stima è che il governo di Kim Jong-un incassi dai lavoratori che manda all’estero qualcosa come 500 milioni di dollari l’anno.
Attraverso un’analisi dei record di spedizione, l’AP ha individuato tre produttori di frutti di mare che impiegano i coreani nordici che esportarono negli Stati Uniti, osservando che “100 contenitori di merci di pesce, più di 2000 tonnellate, sono stati inviati negli Stati Uniti e in Canada quest’anno dalle fabbriche in cui i nordcoreani stavano lavorando in Cina”.

Più in generale, secondo l’Associated press, confezioni di filetti di salmone e altri pesci a marchio Sea Queen, nella cui filiera entrano anche i prodotti delle fabbriche di Hunchun, potrebbero essere stati venduti da Walmart e Aldi. E pacchetti di polpa di granchio, filetti di salmone, anelli di calamari e altro, importati da distributori americani, tra cui Sea-Trek Enterprises in Rhode Island sarebbero stati esportati in Europa, Australia, Asia, America Centrale e Caraibi. Dando una mano al regime nordcoreano.

 

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