“Non può farlo. Una sentenza non può mica ribaltare un principio contenuto nel trattato sul funzionamento dell’Unione europea. È come se la Corte costituzionale ribaltasse la Costituzione. Deve applicarla, non cambiarla”. Gianni Tamino, biologo di lunga esperienza, già membro del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, non ha dubbi sulla sentenza della Corte di giustizia europea che suona come un via libera alla coltivazione di Ogm anche in Italia.
Professor Tamino, secondo la Corte di giustizia europea non si può bloccare la coltivazione di Ogm solo sulla base di un principio di precauzione.
Quella sentenza ha valore solo per quanto riguarda quello che è successo nel 2013 (la denuncia dell’attivista pro-Ogm Gianni Fidenato, Ndr), ma una direttiva europea del 2015 recepita anche dall’Italia cambia completamente la situazione, la 2015/412.
Cosa dice?
Autorizza gli stati membri a decidere direttamente a prescindere da considerazioni di pericolo se approvare o meno la coltivazione degli Ogm.
Molto diverso da quanto sostenuto dalla sentenza della Corte.
È la seconda o terza volta che sbaglia, e ha un errore di fondo: confonde il principio di precauzione col principio di prevenzione.
In che senso?
Il primo prevede che si debba intervenire adottando misure idonee a evitare rischi potenziali, mentre il principio di prevenzione prevede l’obbligo di agire per evitare rischi noti. Qui si attribuisce al primo la caratteristica del secondo. Già il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea parla di principio di precauzione che dice che in tutti i casi in cui non abbiamo certezze, dobbiamo usare cautela.
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La sentenza sembra ribaltare questo principio.
Non può farlo. Una sentenza non può mica ribaltare un principio contenuto nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. È come se la Corte costituzionale ribaltasse la Costituzione. Deve applicarla, non cambiarla”. Il problema è come viene interpretato il principio di precauzione. Su questo ci sono opinioni diverse. Ma la precauzione è spiegata in una serie di documenti ufficiali della Commissione europea, e in base a quelli deve essere svolta la sentenza, mentre la corte si attribuisce di decidere cosa debba essere il principio di precauzione. Non può farlo, anche ricorrendo a pareri dell’Efsa. Infatti l’Efsa in passato ha ritenuto non pericolose sostanze poi verificate tali, come nel caso del bisfenolo A.