Olio di Palma, accuse a PepsiCo: “L’impegno per sostenibilità è solo di facciata”

“Solo dichiarazioni di facciata, uno specchietto per le allodole”. Così la rete ambientalista Rainforest Action Network (Ran) bolla gli impegni di PepsiCo per garantire la trasparenza nella fornitura di olio di palma per la catena. “Mentre PepsiCo riconosce apertamente … che le violazioni dei diritti dei lavoratori e la deforestazione sono dilaganti nel settore dell’olio di palma, l’azienda ha ancora una volta mancato l’obiettivo di porre una fine a questi abusi nella sua stessa catena di fornitori” ha dichiarato l’attivista Robin Averbeck, come riportato dal portale FoodNavigator. Averbeck ha aggiunto che fino a quando non prenderà provvedimenti, “PepsiCo e dei suoi finanziatori saranno esposti alle campagne che richiedono risultati reali sul terreno”.

Le accuse a Indofood

Al centro delle accuse, uno dei fornitori di olio di palma utilizzato dalla compagnia produttrice della Pepsi Cola, Indofood, accusata lo scorso anno di utilizzo di lavoro minorile e violazione dei diritti dei lavoratori. Indofood è il produttore di cibo più grande in Indonesia, e produce snack che finiscono sul mercato con i brand di Pepsico, in seguito a un accordo commerciale. PepsiCo nel 2015 si è impegnata a usare solo olio di palma sostenibile, ma ha lasciato la joint venture con Indofood fuori dal piano. I progressi fatti in questa direzione dalla multinazionale, sono contenuti nel piano d’azione  Palm Oil Action Plan Progress Report, in cui la società sostiene l’intenzione di arrivare al 100 per cento di olio di palma sostenibile entro il 2020, citando i risultati raggiunti come una serie di reclami in atto contro i fornitori per violazione dei diritti e un migliore monitoraggio del processo di deforestazione.

La risposta di PepsiCo

E rispondendo alle critiche, il colosso americano ha dichiarato: “Ran continua a travisare il nostro lavoro. La nuova relazione aggiornata dimostra l’ampiezza e la profondità del nostro sforzo per un olio di palma sostenibile”. Come ricorda ancora FoodNavigator, il lavoro di PepsiCo sugli impatti ambientali e diritti umani legati all’olio di palma è stato sostenuto dalla tavola rotonda sull’olio di palma sostenibile (Rspo), l’organismo internazionale creato per spingere i produttori verso una politica più corretta in questo settore.

Le critiche alla tavola rotonda sull’olio di palma

Ma Ran critica anche il Rspo, già al centro delle accuse di Greenpeace, definendolo “lo stesso sistema di certificazione che ha continuato a certificare il suo controverso partner Indofood, nonostante il suo sfruttamento di lavoratori in corso, rivelato da Ran, dall’organizzazione sindacale indonesiana Oppuk e dall’International Labor Rights Forum nel giugno del 2016″. La risposta è arrivata a stretto giro da Stefano Savi di Rspo che ha chiarito: “Attraverso questo sistema, RSPO ha ricevuto una serie di denunce, molte delle quali valide. Altri, con approcci più opachi alla sostenibilità, sembrano non aver ricevuto quasi nessuna denuncia, forse perché non hanno “munizioni” per problemi superficiali, o nessun sistema in atto per gestire le rimostranze.

 

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