Defibrillatori in tutti gli impianti sportivi. Da pochi giorni è in vigore la norma che obbliga anche le società dilettantistiche a dotarsi dei preziosi strumenti salvavita che, usati tempestivamente, aumentano le speranze di sopravvivenza di chi viene colpito improvvisamente da un arresto cardiaco.
Una novità attesa da tempo (la previsione era contenuta già nel cosiddetto decreto Balduzzi del 2012) e che, dopo tanti rinvii, finalmente ha trovato attuazione con il decreto firmato a fine giugno dai ministri della Salute e dello Sport.
Si va così a colmare la lacuna che si era creata nel 2014, quando cioè l’impiego dei “defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita” era stato reso obbligatorio per le società sportive professionistiche.
SALVAVITA SIA IN GARA CHE IN ALLENAMENTO
Dal 1° luglio, dunque, anche il mondo dilettantistico è chiamato a tutelare la salute di chi pratica sport non a livello agonistico: all’interno del proprio impianto sportivo, ogni società deve munirsi di un defibrillatore semiautomatico, posizionato in luogo facilmente accessibile e segnalato; deve essere oggetto di attenta e periodica manutenzione; e, infine, deve essere garantita la presenza di personale abilitato all’uso dell’apparecchio.
E ciò vale – cosa molto importante – sia per le gare che per gli allenamenti. In mancanza, le attività sportive programmate non si potranno svolgere.
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LE ATTIVITÀ ESCLUSE DALL’OBBLIGO
Lo svolgimento di alcune specifiche attività resta invece esente dall’obbligo. Si tratta di quelle che si svolgono al di fuori degli impianti sportivi e di quelle definite dal decreto Balduzzi “a ridotto impegno cardiocircolatorio”.
Tra queste: tiro con armi sportive, biliardo, bocce, bowling, bridge, dama, attività sportiva cinofila, freccette, golf, pesca sportiva, scacchi, tiro a segno, tiro a volo e tiro con l’arco.
CODACONS: CONTROLLARE TUTTI GLI IMPIANTI
Una volta scattato l’obbligo anche per le società dilettantistiche, si deve iniziare a vigilare sul suo rispetto. Per questo il Codacons ha chiesto al Ministero dello Sport di effettuare verifiche e controlli in tutti gli impianti che hanno l’obbligo per legge, verificando le apparecchiature di cui si sono dotati gli impianti.
“Questi apparecchi salvano la vita, ormai è unanimemente riconosciuto, non possiamo scherzare con la vita delle persone, i controlli devono essere effettivi e reali“, sostiene con forza l’associazione dei consumatori.