“Non c’è nessuna epidemia in corso e dunque manca il requisito dell’urgenza che giustifica l’approvazione di un decreto legge”. Il Movimento 5 Stelle ha presentato oggi il suo disegno di legge sui vaccini: “Nessuna coercizione perché il panorama europeo ci dice che l’obbligo non comporta in automatico l’aumento della copertura vaccinale”. Il provvedimento è formato da 7 punti e prevede, tra l’altro, un’anagrafe digitale nazionale per monitorare l’andamento della copertura vaccinale, un approccio informativo medico/genitore e dei fondi per permettere di attuare politiche di prevenzione. Ma, sopratutto, il disegno di legge non prevede nessun obbligo e si limita a raccomandare una serie di vaccinazioni. Con due clausole di salvaguardia. Innanzitutto in presenza di un’epidemia dichiarata: solo in quel caso, si potranno obbligare le famiglie a vaccinare i propri figli. In secondo luogo, pur in assenza di un’epidemia, il dissenso dei genitori deve essere consapevole: le istituzioni hanno l’obbligo di prendersi in carico quei genitori e spiegare loro l’importanza della vaccinazione. Con il decreto legge della Lorenzin – che oggi ha ricevuto il parere favorevole da parte della commissione Affari costituzionali del Senato – la sorte della proposta di legge pentastellata sembra già segnata come ha ammesso Paola Taverna nel corso della conferenza stampa: “Il decreto ha stravolto tutti i passaggi legislativi e ci obbliga ad un lavoro di emendamenti con l’obiettivo di bloccare la conversione”.
La proposta di Art.1-Mdp
La proposta del M5S non è la sola. Ieri anche Art.1-Mdp ha presentato il suo disegno di legge che in molti aspetti ricorda quella pentastellata. Ecco cosa prevede il disegno di legge:
• Un Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) che definisce, sulla base di evidenze scientifiche indipendenti da interessi commerciali, un unico calendario vaccinale su tutto il territorio, previa valutazione degli organi tecnico-scientifici del Servizio Sanitario Nazionale.
• La destinazione dei fondi previsti dall’ultima legge di bilancio alla realizzazione di tutte le attività di sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e dei programmi vaccinali.
• Il rafforzamento dei servizi vaccinali delle Regioni al fine di assicurare la pianificazione e la realizzazione delle azioni necessarie, compresa la responsabilizzazione dei professionisti del SSN per il perseguimento degli obiettivi.
• Piani di comunicazione per promuovere l’adesione volontaria e consapevole.
• Farmacovigilanza realizzata attraverso un sistema efficiente e integrato di raccolta dei dati, uniformando e completando l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali.
• Interventi d’urgenza in presenza di specifiche condizioni di rischio o di insufficienti coperture vaccinali, fino alla nomina di un commissario ad acta da parte del Consiglio dei Ministri.
La rete si schiera per il “No”
Che quello dei vaccini è un tema molto caldo è cosa nota. E i social network si sono scatenati all’indomani del decreto Lorenzin. A vincere è senza dubbio il fronte del No. Twig, agenzia che raccoglie tra l’altro il flusso delle conversazioni degli utenti dei social media, ha misurato il tono delle conversazioni twitter. Dei 107mila tweet fatti a partire dal 19 maggio,  il 54% erano contrari all’obbligo, il 28% favorevoli e il 18% neutri.
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