Per quanto assurdi possano sembrare, i casi di genitori che dimenticano i figli in auto sono tanti, molti di più di quanto si possa immaginare. Solo negli Usa dal 1990, più di 800 bambini sono morti a causa di asfissia in autovetture, tra cui nove bambini dall’inizio dell’anno. A riportare il dato impressionante, a poche ore dalla notizia della bambina di 8 anni morta ad Arezzo, è il portale americano Consumerist. E nonostante la gravità di questo problema, la tecnologia già disponibile che può ricordare i genitori quando il loro bambino è ancora sul sedile posteriore non è ancora standard per tutte le vetture.
La proposta
Nel tentativo di impedire che ciò accada, tre deputati hanno presentato un disegno di legge che richiederebbe alle vetture di dotarsi di tecnologia idonea avvertire i conducenti che un passeggero rimane nel sedile posteriore quando il veicolo è spento. Tim Ryan, Peter King e Jan Schakowsky hanno denominato il disegno di legge “Hot cars”.La tecnologia adatta esiste già : nel giugno del 2016, General Motors ha debuttato con una nuova funzionalità di segnalazione posteriore che suona con un allarme e accende una spia nel quadro nel tachimetro dell’auto. “Non c’è assolutamente alcun motivo per cui non possiamo avere oggi la tecnologia adatta nelle vetture che permetterà a un genitore che si affanna, correndo da qui a là , di sentire un allarme sonoro, una vibrazione, qualcosa di visibile che gli permette di ricordarsi che c’è un bambino nell’auto “, ha detto il deputato Ryan.
“Non sono genitori cattivi”
Il dottor David Diamond, il direttore del Programma Collaborativo di Neuroscience dell’Università del Sud della Florida, ha osservato che le funzioni concorrenti del cervello possono spingere un genitore a perdere la consapevolezza che il suo bambino è in macchina. “Questi non sono genitori cattivi, non sono genitori negligenti”, ha detto. “Sono falle nel cervello”. Anche l’Italia, probabilmente, avrebbe bisogno di una legge simile.