“La libertà si scrive sulla carta di foreste vive” senza intimidazioni

DEFORESTAZIONE

“La libertà si scrive sulla carta, la carta libera è carta di foreste vive come la parola”

Le parole di Roberto Saviano e si più di 100 autori di tutto il mondo che hanno firmato l’appello di Greenpeace per la libertà d’espressione e la difesa delle foreste, diffuso in Italia al Salone del Libro di Torino, nasce in seguito alle cause legali multimilionarie presentate da una società canadese, Resolute Forest Products. Un’azione contro Greenpeace, che definire intimadatoria non è azzardata, dato che punta a mettere a tacere le critiche che l’organizzazione ambientalista ha mosso alle controverse attività di disboscamento nella foresta boreale canadese.

Quanto valgono le foreste boreali?

“Quanto valgono le foreste boreali che costituiscono il secondo ecosistema terrestre del mondo come ampiezza, aiutano a difendere la stabilità climatica, offrono una casa a 20 mila specie animali e vegetali, compreso il caribù? E’ una stima difficile perché il valore che rappresentano è legato alla sopravvivenza della nostra specie. Più facile è indicare il costo che viene chiesto a chi si batte per la loro difesa: 200 milioni di euro” scriveva Antonio Cianciullo su Repubblica il 17 magio scorso, aggiungendo che è una cifra simbolica, dato che “La cifra è ovviamente simbolica perché l’associazione ambientalista non è in grado di pagarla. In sostanza il colosso del legname chiede la chiusura di una voce storica dell’ambientalismo. E lo fa utilizzando una norma ideata per combattere la mafia. Greenpeace è stata accusata presso la Corte distrettuale della Georgia del Sud di diffamazione e di violazione della Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, la legge Rico, una norma promulgata da Nixon nel 1970 per combattere il crimine organizzato.”

Libertà di espressione minacciata

Gli autori che hanno firmano si sono impegnati a difendere “la libertà di espressione come pilastro delle società democratiche e pacifiche, il diritto degli individui di organizzarsi e protestare senza intimidazione” e a difendere coloro che proteggono pacificamente le foreste del mondo”.

Greenpeace, in un recente rapporto, mostra che alcune grandi case editrici internazionali acquistano carta da Resolute e le sta invitando a esprimersi per la libertà di espressione e a lavorare con l’azienda canadese per diventare più sostenibili.

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Tra gli autori che hanno firmato l’impegno di Greenpeace il premio Nobel J.M. Coetzee, Naomi Klein, Margaret Atwood, Ian McEwan, Alec Baldwin, Jane Fonda e molti altri.

“Le case editrici e gli autori sono alleati naturali nella nostra lotta per proteggere la libertà di espressione. Vogliamo celebrare il potere delle parole e l’incredibile lavoro che gli autori e le case editrici fanno ogni giorno per garantire il pensiero critico e la diffusione delle idee nella nostra società. Ora, chiediamo loro di fermare questo pesante tentativo da parte di un’azienda della carta di silenziare il dissenso” afferma Martina Borghi, Campagna Foreste di Greenpeace Italia.

Leggi l’appello: http://www.greenpeace.org/usa/authors-pledge/