Polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella. Sono i vaccini che dal prossimo anno saranno obbligatori per l’iscrizione dei bambini all’asilo nido e alla scuola materna. Come promesso e ampiamente annunciato il Consiglio dei ministri venerdì scorso ha approvato il decreto legge che entro 60 giorni dovrà essere convertito in legge. Nessun obbligo per l’iscrizione alla scuola elementare anche se il ministro Beatrice Lorenzin non ha escluso un provvedimento anche per questa fascia di età . Per il momento, gli iscritti alla scuola dell’obbligo (dalle elettori ali primi due anni di scuola superiore) sono comunque obbligati a fare le varie vaccinazioni, e i richiami negli anni successivi. Tuttavia essere in regola con il calendario vaccinale non è un requisito per l’ammissione a scuola: si tratta di un compromesso inevitabile per garantire comunque il rispetto del diritto all’istruzione, principio garantito dalla Costituzione. Se mancano uno o più vaccini, la scuola fa una segnalazione alla Asl, che convoca i genitori e li invita a fare le iniezioni che mancano. Il dirigente scolastico è tenuto a segnalare alla ASL competente la presenza a scuola di minori non vaccinati. La mancata segnalazione può integrare il reato di omissione di atti d’ufficio punito dall’art. 328 c.p.
In caso di violazione dell’obbligo vaccinale, le aziende sanitarie hanno la facoltà di comminare ai genitori e ai tutori, la sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 a 7.500,00 euro.Â
Il decreto legge è molto più severo per i bimbi da 0 a 6 anni: per questi, infatti, la mancanza di vaccinazioni significa non poter frequentare la scuola. In occasione dell’iscrizione a scuola, i genitori devono presentare il certificato vaccinale oppure dimostrare che i propri figli hanno già sviluppati gli anticorpi per una delle malattie di cui si prevede l’obbligatorietà del vaccino.
Come funziona negli altri paesi europei
Attualmente, solo in Germania i vaccini sono obbligatori per l’iscrizione a scuola. In territorio europeo, da un’indagine comparativa del 2010 sull’attuazione dei programmi vaccinali su 27 Paesi Ue (più Islanda e Norvegia), condotta da Venice (progetto Vaccine European New Integrated Collaboration Effort) e pubblicata sulla rivista Eurosurvellance, risulta che 14 dei 29 Paesi hanno almeno una vaccinazione obbligatoria nel loro programma.
I 15 che non ne hanno alcuna obbligatoria sono: Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito. Differenze si registrano anche nelle scelte delle vaccinazioni rese d’obbligo. Per l’Italia, fino ad oggi, i vaccini obbligatori erano difterite, tetano, epatite b, polio; in Francia difterite, tetano, polio, tbc; in Grecia difterite, tetano, polio; in Belgio e Olanda obbligatoria solo l’antipolio, anche perché gli ultimi casi europei della malattia si sono verificati proprio nei due Paesi.
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