Provato per voi: la lanterna della modernità vista da Philips

La luce… magicamente recuperata dall’addomesticamento dei fenomeni naturali, a rischiarare le temute tenebre, da parte di un uomo primitivo… In origine fu il fuoco, o una porzione di esso, la fiamma, oggi è il led, forse il più recente elemento tra i più significativi della nostra era.

Prima era la lanterna, oggi è Abelia

Philips prova a interpretare modernamente l’archetipo della lanterna, facendo sbocciare “Abelia”. Ardua impresa cercare di sostituire ciò che è profondamente e anticamente situato nelle nostre menti, quasi fosse un’atavica modificazione del nostro Dna. Romanticamente inclini, come siamo ancor oggi, alle fiammelle delle candele, evocanti più antiche lanterne e fiaccole, proporci rivoluzionarie lampade è una sfida… E non è quindi disatteso il fatto che, per un così delicato tema, il brand olandese preservi remote fogge e percezioni: non si allontana dunque da quella idea iconica di lampada, disegnando forme che univocamente ce la rammentano, magari semplificate, ma immediate nella loro interpretazione; insieme introduce una funzionalità che, da sola, si vorrebbe rimpiazzasse la vibrante luce di una candela…

Effetto candela? Più che altro un surrogato

Intenti soddisfatti? Dipende dai punti di vista. A noi l’effetto candela pare un surrogato, una forzatura, e il pur buon design ci sembra un po’ timidamente imbarazzato, collocandosi ora qua, nella tradizione, e ora là, nella modernità, senza il coraggio di azzardare nuove geometrie, che potrebbero apparire sfrontate.

Le nostre valutazioni

La lanterna, della linea di apparecchi illuminanti “myGarden”, è stata costruita ponendo attenzione alla possibilità di essere impiegata in esterni, sicché i materiali polimerici dei componenti, ma soprattutto gli assemblaggi – che garantiscono una “ingress protection” 44 – ne permettono l’uso in condizioni meteorologicamente critiche, fino alla pioggia, purché la “palpebra” flessibile che protegge la presa micro Usb sia chiusa. L’apparecchio è infatti alimentato a 5V DC, come ormai usuale per tutte le nostre moderne “device” portatili, ma l’alimentatore non è incluso (supponiamo tuttavia sia oggi facile recuperarne uno in qualsiasi abitazione); la lampada è stata progettata per essere ricaricata in circa 8h, non all’aperto, mediante un cordone di alimentazione terminante con una normale spinetta standard A USB; un led verde permane acceso fino alla completa ricarica. Il corpo dell’oggetto è di una grande semplicità, giusto con qualche opportuna linea caratterizzante: un cilindro esterno, marcato da un basamento, con elemento di contatto antiscivolo, e da una calotta, entrambi colorati, quest’ultima a sottendere l’involucro trasparente; è proprio la sommità della calotta, con la sua forma addolcita, ma soprattutto l’arco di presa e di aggancio, a evocare la lanterna, ancor più ovviamente quando accesa; all’interno una concentrica colonnina con, innalzato sopra un basamentino, il corpo illuminante, in plastica opalina, in continuità geometrica col precedente; al di sopra, sotto alla calotta, una corona bianca riflettente, col chiaro scopo di convogliare il flusso luminoso anche verso il basso. I colori? Nero, bianco, rosso, verde in due nuance. Un unico pulsante in elastomero, quasi invisibile, per tutte le funzioni: premendolo si accende il Led, da 3W, capace di 220lm all’accensione, per un’autonomia di circa 4h; mantenendolo poi premuto, per 4sec (meno nel prodotto da noi provato), si innesca il “dimmer”, che diminuisce il flusso luminoso fino a 10lm, acquisendo, a quel valore, un tempo di funzionamento di più di 100h (forse anche interessante come “luce notturna”); da qui in poi il regolatore permane attivo e, solo mantenendo premuto il pulsante, in modo alternato, è possibile personalizzare l’erogazione di luce, fino al massimo valore di 350lm, per circa 2h:30min, intensità paragonabile alla potenza di una ipotetica lampadina a incandescenza da circa 25W; in realtà tra il flusso luminoso di accensione e quello massimo non è pressoché apprezzabile differenza, mentre è molto percepibile, e gradevole, l’attenuazione; durante il funzionamento, in qualsiasi modalità, due pressioni del pulsante, in rapida sequenza, innescano il programma di simulazione di una candela: gradevole forse, opportuno non lo sappiamo; certo avremmo preferito altri programmi più utili, come il “fading”, per attenuare progressivamente la luce, abituandoci alle stelle, o conciliandoci il sonno, oppure, al contrario, per compensare il venir meno della luce di un tramonto… In ogni caso Abelia, ora che la bella stagione ha inizio, è un buon prodotto per terrazze, giardini e tutte le ambientazioni esterne, al prezzo di poco meno di 30€.