Il consumo di bevande zuccherate artificialmente aumenta il rischio di ictus o demenza. E’ la conclusione cui giunge uno studio dell’università di Boston e pubblicato sullo Stroke Journal e rilanciata da Foodnavigator.com. “Anche se si tratta di una ricerca condotta su un campione ristretto, i risultati sono utili a mostrare una tendenza” fa sapere il team di ricercatori.
Lo studio
Utilizzando i dati ottenuti da Framingham Heart Study, il team della Boston University ha esaminato le abitudini alimentari di 2.888 persone. I partecipanti hanno riportato le loro abitudini alimentari e di consumo attraverso questionari di frequenza alimentare. Per più di un decennio, il team ha esaminato le abitudini alimentari di coloro che sono stati colpiti da ictus o da demenza. Nel complesso, consumare almeno una lattina al giorno di bevande “artificialmente zuccherate” è risultato sufficiente per aumentare di 2,6 volte il rischio di ictus e di 2,89 volte quello di sviluppare una demenza.
“Le bevande che utilizzano zuccheri artificiali possono avere un ruolo per le persone affette da diabete e per coloro che devono perdere peso, ma incoraggiamo le persone a bere acqua, latte a basso contenuto di grassi o altre bevande senza aggiunta di dolcificanti”.
I dolcificanti artificiali e la loro dose giornaliera
Le bevande artificialmente zuccherate utilizzano per lo più l’aspartame e il sucralosio. Nel 2013, l’Autorità europea per l’alimentazione e la sicurezza (Efsa) ha dichiarato che l’aspartame è sicuro per la popolazione generale a livelli correnti di consumo (40 mg per kg di peso corporeo al giorno). Una bevanda tipica dietetica contiene circa 180 mg di aspartame in una lattina.