Sugli affitti brevi, la cui durata del soggiorno non supera i 30 giorni, verrà applicata la cedolare secca al 21% qualora la locazione avvenga attraverso portali, come Airbnb e Booking, che gestiscono anche il pagamento.
La norma è contenuta nel decreto che accompagna il Dec, il Documento di economia e crescita, presentato ieri sera dal governo e che dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo il 25 aprile.
Cosa cambia in concreto? I portali internet dove si incrociano domanda e offerta di affitti sono tenuti a comunicare i dati dei contratti all’Agenzia delle Entrate, ma se gestiscono anche il pagamento (come fa Airbnb) per i soggiorni sotto il mese diventano anche sostituti di imposta e applicano una ritenuta del 21%. Una norma che dovrebbe mettere fine al far west fiscale nato attorno a quella che, nata come una forma di share economy, è diventata a tutti gli effetti un business.