Il funzionamento dei contabattiti cardiaci è preciso solo quando la persona che lo usa è a riposo, mentre l’utilizzo durante l’attività fisica rileva delle inesattezze. A dirlo è una ricerca dell’Università del Wisconsin, dove la professoressa Lisa Cadmus-Bertram, insieme ai colleghi, ha chiesto a quaranta adulti in salute (età media 49 anni) e in leggero sovrappeso, di indossare al polso due contabattiti normalmente in commercio per supporto alle attività di fitness, durante alcuni allentamenti.
Sballati di 26 battiti al minuto
Come riporta il Quotidiano Sanità, i ricercatori hanno confrontato le frequenze cardiache rilevate durante le sessioni con quelle delle stesse persone a riposo, con il tracciato di un elettrocardiogramma, scoprendo che nessuna lettura dei contabattiti era in linea con quest’ultimo. Le differenze si allargavano quando le rilevazioni riguardavano la persona sotto sforzo per attività fisica. “I dispositivi – scrive il Quotidiano Sanità – in genere, hanno “sbagliato” la frequenza cardiaca in una forbice compresa in media tra una sottostima di 22.5 battiti ad una sovrastima di 26 battiti al minuto. Quando i partecipanti erano in condizione di riposo, invece, questa forbice si assottigliava tra una sottostima di 5,1 battiti al minuto ad una sovrastima di 4,5 battiti al minuto”. Dei dati che se confermati da altri studi analoghi, potrebbero spingere i produttori a tentare un miglioramento tecnologico o a modificare le avvertenze nella confezione, per mettersi al riparto da possibili cause intentante da persone cardiopatiche.