Dopo Cayla, la bambola spia messa la bando dalle autorità tedesche, è il caso degli orsacchiotti smart CloudPets: anche in questo caso l’accusa mossa da alcuni informatici americani e ripresa dal giornale on line Motherboard è quella di spionaggio. I peluche della Spiral Toys danno la possibilità agli utenti di scambiarsi messaggi vocali registrati a distanza sfruttando una connessione internet. Per poterli utilizzare, gli utenti devono iscriversi al servizio inserendo una password e una e-mail personali. Stando alle dichiarazioni dell’esperto informatico Troy Hunt, le oltre 2 milioni di conversazioni (pari a 800 mila account) sono state archiviate su un database non protetto che sarebbe già  stato violato dagli hacker.
Scoperta la situazione Troy Hunt e la redazione del portale Motherboard hanno provato a contattare la Spiral Toys, ma ad oggi non è giunta alcuna risposta in merito a quanto accaduto.