Cresce la polemica dopo che la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato a maggioranza Pd-Ncd-Forza Italia-Gal-Autonomie (contrari Sel-Misto-M5s) l’emendamento De Biasi, Cattaneo e altri che prevede tre anni di proroga per gli esperimenti sugli animali. Nonostante la proposta iniziale fosse di estendere l’autorizzazione per altri 5 anni, la Lav non è affatto soddisfatta: “Il Ministro della Salute Lorenzin, – scrive la Lega anti vivisezione – basandosi solo su un parere di parte, ha aperto la strada alle sofferenze e alle uccisioni di altre decine di migliaia di animali, con iniezioni di droghe nell’addome o nel cervello, shock acustici o tattili con pinze e piastre ustionanti, contraddicendo una Legge del 2014 firmata da lei stessa come Ministro già tre anni fa in Senato poi hanno prevalso gli interessi di pochi e superati sperimentatori di Università che, volutamente sordi ai metodi sostituivi di ricerca come già praticati in altri Paesi del mondo, vogliono continuare a usare animali e senza nessun beneficio per gli esseri umani, e questo a spese del contribuente”.
Pro-Test Italia: a rischio progetti esteri
Dalla parte opposta delle barricate, anche chi è favorevole alla sperimentazione sugli animali si dice deluso. Come riporta Helpconsumatori, Dario Padovan di Pro-Test Italia, sostiene che la decisione finale rappresenta “Una media semplice tra le esigenze degli animalisti che non volevano deroghe, e la comunità scientifica che da anni sta cercando di far capire che questi capricci stanno di fatto bloccando milioni di finanziamenti alla ricerca italiana”. Padovan aggiunge: “I bandi internazionali hanno requisiti precisi, oltre che un respiro pluriennale: difficilmente un Istituto italiano potrà essere selezionato per svolgere un progetto più lungo di tre anni, con il rischio che il lavoro venga sospeso per un ipotetico divieto di legge. Avevamo chiesto l’abolizione di questo assurdo divieto che viola la Direttiva Europea in materia e che ha innescato il processo di infrazione, o avevamo proposto un prolungamento di 5 anni, periodo sufficientemente lungo da permettere agli Istituti Italiani di poter competere sui bandi europei, ma nulla”.
Lav, in piazza a marzo e aprile
Intanto, per sostenere la ricerca cruenti free, il 25 e 26 marzo e il 1-2 aprile la Lav organizza manifestazioni nelle principali piazze d’Italia per ottenere dal prossimo Governo la destinazione di almeno il 50% dei fondi previsti per la ricerca, a sostegno dello sviluppo e della convalida dei metodi di ricerca che non fanno uso di animali.
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