Il Tar del Lazio ha confermato la multa da 150mila euro inflitta dall’Antitrust nel maggio 2010 a Unicredit, accusata di pratica commerciale scorretta in merito al rispetto della procedura semplificata di cancellazione delle ipoteche.
Respinto quindi un ricorso proposto dall’istituto di credito per contestare il provvedimento sanzionatorio emesso a conclusione di un procedimento istruttorio nato nel dicembre 2009 in seguito ad alcune segnalazioni di consumatori nonché di informazioni acquisite d’ufficio.
La condotta contestata consisteva nell’aver adottato, con riferimento all’applicazione della disciplina in materia di cancellazione semplificata dell’ipoteca “comportamenti dilatori – ne dà conto il Tar nella sentenza – relativamente alle richieste dei clienti di rilascio della quietanza attestante la data di estinzione dell’obbligazione e di trasmissione al conservatore della relativa comunicazione”.
Per i giudici amministrativi “l’Autorità ha accertato, nell’ambito di una attività istruttoria adeguatamente approfondita e che appare immune da vizi – si legge nel provvedimento – che il numero di giorni impiegati dalla banca per l’espletamento degli adempimenti connessi alla cancellazione dell’ipoteca era sensibilmente superiore a quello massimo consentito dalla legge e che la condotta tenuta non presentava un carattere episodico, concretizzando una complessiva pratica commerciale suscettibile di ostacolare l’esercizio di diritti contrattuali” e “le valutazioni svolte da Agcm in ordine alla contrarietà della condotta agli obblighi di diligenza imposti al professionista risultano corrette”.
Nel caso specifico, inoltre, per i giudici amministrativi “la volontarietà del comportamento della banca non è individuabile direttamente nella condotta dilatoria, ma è ravvisabile nell’avere omesso di dotarsi di un sistema adeguato a scongiurare il verificarsi della dilazione”. In merito alla sanzione, infine, per il Tar “la valutazione effettuata dall’Autorità al fine della determinazione dell’importo appare operata in maniera logica e correttamente correlata a tutti i richiamati parametri normativi”.
Multa “logica” ma, aggiungiamo noi, sicuramente talmente bassa da essere ridicola per il fatturato del primo gruppo bancario italiano.