Un rapporto choc dell’Università dell’Illinois, mostra che nel 2016 la resistenza agli erbicidi, in particolare al glifosato e più in generale agli inibitori Ppo (diserbanti), ha raggiunto proporzioni epiche in tutto il Midwest degli Stati Uniti.
2.000 campioni di infestanti sono stati analizzati dall’Università. Le “erbacce” provenivano da 10 Stati sparsi per il Midwest. Sorprendentemente a mostrare resistenza al glifosato è stato il 76,8% dei 593 siti siti esaminati.
Il 62,5% dei campioni degli infestanti hanno mostrato di resistere agli inibitori di Ppo, cosa mai osservata prima.
Nonostante da più parti sia stata denunciata la possibilità che gli Ogm resistenti al glifosato (come la soia RoundupReady della Monsanto, molto coltivata nel Midwest), la ricerca statunitense ha prodotto molte reazioni per le proporzioni del fenomeno che evidenzia. E non solo da parte di chi si oppone al glifosato e ai vegetali transgenici.
Bill Giles, un contadino dell’Illinois che dal 2009 coltiva piante geneticamente modificate, ha detto a Substainable Pulse (un portale web americano da sempre attivo nelle denunce antiOgm) che molti agricoltori della sua regione stanno pensando di tornare a colture non Ogm per sopravvivere alla crisi degli infestanti resistenti al glifosato.
Giles ha dichiarato; “Le colture transgeniche sono sull’orlo del fallimento negli Stati Uniti e gli agricoltori sono chiamati a sborsare più soldi per cercare di controllare i superinfestanti con dosi sempre maggiori di erbicidi. E non possiamo permettercelo!”.