Nulla hanno potuto le grandi multinazionali del tabacco e l’associazione dei tabaccai francesi, il governo ha tirato dritto per la sua strada e ha imposto la vendita di pacchetti di sigarette “neutri”. La norma – approvata con un’ordinanza presidenziale del maggio scorso (che attua la direttiva europea 2014/04 sulla fabbricazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti connessi) – stabilisce che dal 1° gennaio 2017 si possono vendere solo pacchetti monocolore (un verde oliva uguale per tutti e decisamente poco attraente), senza loghi e senza alcuna immagine oppure con un’immagine shock che ricorda i danni del fumo sulla salute. Il nome dell’azienda produttrice continua ad essere presente, ma è posta in basso e con caratteri piccoli.
ADDIO AL DROMEDARIO DELLA CAMEL
È la vittoria delle associazioni che lottano contro il tabagismo (come la Lega contro il cancro), convinte – suffragate da diversi studi – che questa misura possa dissuadere i fumatori dal vizio, soprattutto i più giovani, attirati anche da confezioni graficamente accattivanti e “di moda”. Addio, dunque, al dromedario della Camel e ai colori delle Lucky Strike, così come al marchio forse più riconoscibile, quello della Marlboro. E si fa piazza pulita, quindi, di ogni frutto del marketing applicato al tabacco, come il Che Guevara stampato su pacchetti rosso fiammante.
IN PRINCIPIO FU L’AUSTRALIA
Pioniere dei pacchetti neutri è stata l’Australia, che li ha introdotti 4 anni fa, registrando un calo del consumo di tabacco del 3%. La Francia è la prima nazione europea a seguirne l’esempio, ma anche Irlanda e Regno Unito si preparano a imporre il pacchetto no logo nel corso del 2017.
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MA È SPARITA LA LISTA DEGLI INGREDIENTI
Se, dunque, da un lato si festeggia il traguardo raggiunto a tutela della salute dei cittadini (in Francia si registrano circa 70mila morti all’anno per malattie legate al fumo), dall’altro i consumatori hanno manifestato alcune perplessità, raccolte dal mensile francese 60millions de consommateurs.
Ci si riferisce, in particolare, al fatto che dai nuovi pacchetti è sparita la composizione delle sigarette e del tabacco da rollare. Sulle confezioni neutre e uniformi, infatti, non c’è traccia del contenuto di nicotina, catrame o monossido di carbonio. E manca qualunque indicazione che avvisi di eventuali additivi e aromi aggiunti dal produttore. Insomma, “più nulla mi garantisce che sto fumando ancora vero tabacco!”, commenta un fumatore intervistato dalla rivista francese.
Un vero paradosso, se si pensa che in ogni settore consumeristico si reclama sempre maggiore trasparenza e informazione.
Secondo il governo francese, invece, non indicare la composizione del prodotto sui pacchetti è la scelta giusta perché impedisce al consumatore di fare paragoni tra una sigaretta e l’altra, scegliendo quella che ritiene meno nociva e dimenticando che i rischi del tabagismo sono identici, a prescindere dalla composizione dei prodotti del tabacco.Una spiegazione che, secondo il mensile francese, si scontra con il fatto che alcuni additivi svolgono un ruolo importante nell’aumento della dipendenza, per cui è meglio che il consumatore sappia cosa c’è nel prodotto che sta acquistando e faccia una scelta consapevole. Inoltre, è vero che la lista degli ingredienti – che i produttori devono obbligatoriamente dichiarare allo Stato – si può rintracciare sul sito del Laboratorio nazionale di prova (LNE), peccato che non sia aggiornata dal 2013. Mentre le indicazioni che danno (alcune) aziende produttrici sui propri siti sono meno dettagliate e accessibili solo in inglese.