La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per maltrattamento di animali, riconosciuta un anno fa dal Tribunale di Trento, per il proprietario del cane al quale era stato applicato un collare elettrico.
Il collare che il cane aveva al collo, scrive Donatella Poretti, collaboratrice dell’Aduc ed ex parlamentare, quando era stato trovato “dava il segnale di acceso, utilizzato per scopi addestrativi, attivato a distanza da un telecomando in modo da provocare nel cane scosse elettriche aventi come conseguenza oltre al dolore fisico anche uno stress psicologico”, come ha rilevato la Suprema Corte nella sua sentenza 5049.
Questo tipo di dispositivi sono venduti ovunque e hanno un costo che va dai 30 ai 200 euro. Sono presentati come “strumenti a fini addestrativi” ma anche per sanzionare l’animale quando, in fase di addestramento, abbaia e si “ribella” all’istruzione impartita. “Usare queste scorciatoie per educare il proprio cane sono state finalmente riconosciute come maltrattamento – ha commentato la Poretti – e si spera che , visto che il bene del cane non era tra le priorita’ di chi usava questi metodi, ora almeno ci sia la paura di prendersi una denuncia penale!”.