Possibile immaginare la Philip Morris fuori dal mercato delle sigarette? Lo scenario, del tutto inedito, è stato ipotizzato da Andre Calantzopoulos, Ceo della multinazionale, in un’intervista con la BBC, dove l’azienda sta lanciando il nuovo dispositivo da fumo, l’IQOS, già presente in Italia, di cui Test-Salvagente si è occupato già in diversi articoli.
“Verrà un momento in cui avremo in commercio sufficienti prodotti alternativi… e la consapevolezza di dover iniziare un percorso di eliminazione graduale delle sigarette. E spero arriverà presto”, ha detto Calantzopoulos.
Non accadrà subito, non illudetevi, dato che la domanda di prodotti del tabacco tradizionali è ancora enorme nel mondo. Ma Calantzopoulos dice che l’azienda è focalizzata sulla via di uscita alle sigarette, ammettendo – con sorpresa degli intervistatori – che quei prodotti “causano malattie”. Il Ceo di Philip Morris, però, osserva che la “responsabilità principale” della compagnia, una volta che la tecnologia è disponibile, è commercializzare alternative meno nocive.
“Ci stiamo muovendo molto massicciamente impegnando le nostre risorse sul nuovo business e, per quanto ci riguarda, faremo tutto il possibile per accelerare passaggio dei consumatori verso questo prodotto.”
Il sistema IQOS – sul quale la Philip Morris ha investito più di 3 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni – ha un dispositivo che riscalda il tabacco, senza bruciarlo e sarà disponibile in 35 paesi nel 2017. In Otalia è già venduto da mesi e la speranza della compagnia è di poterlo definire molto preso “a pericolo ridotto”, cosa che oggi non è ancora possibile ma che darebbe un deciso impulso alle vendite.
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