Il 13% degli italiani acquista pane da rivenditori non autorizzati per strada su mezzi privati non a norma, nei casolari di campagna e in altre tipologie, che si traduce in un danno economico per la categoria di 25 milioni di euro al mese sottratti al circuito legale della distribuzione panaria. E’ quanto emerge dall’indagine ”L’abusivismo nel settore della panificazione” realizzata da Assipan-Confcommercio in collaborazione con Format research. Una situazione che danneggia anche i consumatori che acquistano prodotto non tracciabile, sfuggendo alla regolare contribuzione tributaria, con relativi problemi di salute; una questione, quest’ultima, che però preoccupa solamente il 61,6% dei consumatori, sebbene al Sud la percentuale arrivi all’80%. Alla luce di questa situazione, secondo il presidente di Assipan-Confcommercio, Claudio Conti, occorre ”una chiara presa di posizione della categoria per richiamare maggiore attenzione degli addetti ai controlli come Asl, Nas e Polizia Urbana e se ciò non bastasse, si potrebbe anche iniziare a immaginare una mobilitazione nazionale dei panificatori”.
I consumi e il nostro test di laboratorio
Ogni anno si spendono circa 8 miliardi per acquistare pane, grissini e crackers anche se gli italiani ne portano in tavola sempre di meno: in media 85 grammi al giorno. Nonostante le difficoltà del settore le preferenze del consumatore vanno in gran parte al prodotto fresco (88% del mercato). Cifre, però, tutt’altro che stabili. Se in dieci anni mangiamo il 50% in meno di rosette, pagnotte e sfilatini, gli acquisti di pane precotto, surgelato e finito di cuocere nei punti vendita, fa registrare un aumento (+1,2% nell’ultimo anno) costante negli acquisti.
Spesso però questi prodotti sembrano “invecchiare” presto: fragranti sul momento rischiano di diventare “gommosi” in poche ore. Facile allora chie- dersi: qual è la qualità di questi prodotti? Per rispondere a questa domanda abbiamo portato in laboratorio 8 baguette acquistate nei supermercati. Il risultato? Sicuramente non esaltante visto che nessuna è riuscita a fregiarsi di un giudizio eccellente (e neppure ottimo) e che in alcuni casi l’acqua in eccesso e la presenza contemporanea di 3-4 residui di pesticidi, seppur tutti entro i limiti di legge, lascia pensare a una filiera che offre il fianco a più di una criticità.
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Le regole d’oro per l’acquisto e per una buona conservazione
1. Deve essere ben cotto
2. Almeno fino alla sera deve restare croccante
3. Va conservato in una sacca di tela
4. Un pane ben lievitato avrà meno difetti
5. A lievitazione naturale è più digeribile ma un po’ più acido