È pronto il decreto interministeriale, firmato dai ministri Maurizio Martina (Politiche agricole) e Carlo Calenda (Sviluppo economico), per introdurre sulle etichette della pasta l’indicazione del paese di origine della materia prima: grano e/o semola.
Domani l’atto sarà notificato a Bruxelles che, come è successo già per l’indicazione di origine su latte e formaggi, deve avere il via libera della Commissione europea.
Ma all’atto pratico il consumatore cosa dovrebbe trovare scritto sulle confezioni?
- il Paese di origine dell’ingrediente primario della pasta, ossia la semola, se di fatto coincide con il Paese di ultima trasformazione: “Pasta italiana prodotta con semola italiana da grano italiano” o “Pasta prodotta da semola italiana”;
- il Paese di provenienza dell’ingrediente primario della semola, vale a dire l’origine del grano duro. Ad esempio: “Pasta italiana prodotta con semola italiana da grano canadese”.
Se l’origine della semola e la provenienza del grano coincidono, si potrà scrivere sulla confezione “grano duro e semola 100%…” seguito dal nome del paese. Nel caso di miscele di varie origini e provenienze, si potranno completare le informazioni con la scritta riferita a “paesi Ue” e “paesi non Ue” come si fa attualmente con altri prodotti.