L’obbiettivo delle 50mila firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis è quasi raggiunto in poco tempo.Del resto, secondo un sondaggio Ipsos, il 73% degli italiani è favorevole a una regolamentazione del consumo e della produzione di marijuana. Il testo, presentato agli italiani nei banchetti di raccolta firme su tutta Italia,  promossa da Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni, ha ottenuto l’appoggio di personaggi noti come lo scrittore Roberto Saviano e il cantante Vasco Rossi, e di personaggi pubblici come Luigi De Magistris, Chiara Appendino e Federico Pizzarotti, sindaci rispettivamente di Napoli, Torino e Milano. Nel lanciare l’invito a firmare, Roberto Saviano ha scritto su Facebook: “Il Paese è pronto, il Parlamento ancora no. Per legalizzare la cannabis serve informazione e dibattito”. “Stiamo cominciando a contare le firme raccolte in tutta Italia – spiega Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani – dovremmo aver raggiunto la quota o esservi vicinissimi. Per sicurezza continueremo la raccolta nei prossimi giorni”. La proposta di legge con le firme dovrebbe essere depositata attorno al 10 novembre, dopo la convalida delle firme.
Cosa prevede la proposta
La proposta, che procede in parallelo al disegno di legge firmato dai senatori Benedetto della Vedova e Luigi Manconi (presentanto alla Camera dal dem Roberto Giachetti), prevede la depenalizzazione del consumo personale, la possibilità di autocoltivare fino a 5 piante a testa, anche sotto forma di associazione con massimo 100 soci. Anche la produzione, la vendita all’ingrosso e al dettaglio sono rese legali, previa apposita autorizzazione e relativi controlli.
L’altra legge in Parlamento
La legge di iniziativa popolare sulla cannabis verrà  depositata insieme alle firme in Parlamento, nei prossimi giorni, anche se per questo tipo di istituto di democrazia diretta, non è previsto l’obbligo della discussione in Aula. Da questo punto di vista, potrebbe arrivare prima a compimento l’iter della proposta di legge Manconi-Della Vedova, presentata alla Camera il 25 luglio scorso e rimandata in commissione per analizzare i quasi 2000 emendamenti al testo, molti dei quali dai centristi che sperano di affossarla o di far passare solo la parte relativa alla cannabis terapeutica, per altro già legale in Italia.