Decine di migliaia di italiani nel 2005 investirono nel fondo Obelisco di Poste Italiane. Tra di loro anche risparmiatori a cui avrebbe dovuto essere sconsigliato un investimento del genere e che si ritrovano oggi ad aver perso tra il 75 e l’80% del valore impegnato. A denunciarlo è il Centro tutela consumatori utenti (Ctcu) che ha affidato all’avvocato Massimo Cerniglia di Roma di valutare i singoli casi di risparmiatori ed assisterli nella causa contro Poste. A raccontare la storia nel dettaglio è lo stesso avvocato Cerniglia: “Il fondo Obelisco è un fondo immobiliare, nel 2005 ogni quota costava 2500 euro. In 10 anni il valore delle quote si è ridotto dell’80% e oggi è intorno ai 400 euro. Questo fondo aveva un profilo di rischio medio-alto ed è stato venduto ad investitori che avevano anche un profilo di rischio basso o medio-basso”. Il profilo di rischio era scritto nel prospetto informativo, ma questo per il Ctcu e per il legale, non è sufficiente: “Per legge se ho il profilo basso, mi devi segnalare che il prodotto è inadeguato al mio profilo di rischio, e se io accetto, mettendo una seconda firma ancorché tu mi hai segnalato che è inadeguato, allora a quel punto può essere venduto. Se tu non fai questa procedura, con cui mi segnali l’inadeguatezza e mi fai sottoscrivere nuovamente, non puoi vendermi il prodotto”, spiega Cernigilia.
Conflitto d’interessi
Al Ctcu sono arrivate lamentele da parte dei risparmiatori in cui sostengono di non aver ricevuto la segnalazione di inadeguatezza, così come non sarebbe stato neanche segnalata l’esistenza di conflitti d’interesse, presenti nel prospetto informativo ma non resi noti all’atto della vendita ai risparmiatori. “Ad esempio – spiega il legale – la società di gestione di risparmio, la Sgr, aveva dei rapporti commerciali con altre società che intervenivano magari anch’esse nel collocamento. Se c’è un conflitto d’interesse va segnalato, e il risparmiatore in caso di inadeguatezza deve espressamente accettare di acquistare il prodotto.
Cause in arrivo
Ctcu ha deciso così di sostenere i risparmiatori infuriati con Poste Italiane: “I consumatori possono fare causa per risarcimento del danno e avere indietro quanto hanno pagato per acquistare il fondo – spiega Cerniglia – Faremo delle cause risarcitorie per avere indietro tutto quello pagato oltre rivalutazione e interessi. Saranno tutte cause individuali perché ogni soggetto ha una sua particolarità ”. Per avere un’idea dell’entità potenziale dei ricorrenti, basti sapere che il fondo Obelisco è stato collocato a decine di migliaia di persone, quindi potenzialmente le persone interessate sono in quell’ordine di grandezza. intanto, secondo quanto riporta il legale del Ctcu, le Poste hanno risposto alle lettere di reclamo fatte dai risparmiatori dicendo che hanno dato il prospetto informativo e che quindi non hanno nessun tipo di responsabilità .
L’appello di Ctcu
Il Ctcu fa un appello ai risparmiatori: “Chiunque avesse quindi acquistato negli anni passati quote del fondo Obelisco è invitato a prendere contatto con il CTCU, al fine di far sottoporre la propria documentazione agli esperti dell’Associazione stessa e per la verifica delle condizioni per la proposizione di eventuali contenziosi”.