Essere rimborsato a fronte di un disservizio da oggi è più semplice. Movimento difesa del cittadino, con Codacons e Utenti dei servizi radiotelevisi, ha lanciato una piattaforma web che consente a tutti coloro che hanno ricevuto bollette pazze, o hanno sottoscritto contratti truffa, di inoltrare reclami e conciliazioni on line accelerando così la procedura per ottenere il giusto indennizzo. Basta connettersi al sito www.difesadelcittadino.it, nella pagina dedicata alla piattaforma, e compilare il form online, poche semplici informazioni importanti e la problematica da segnalare: vi possono accedere i clienti di Poste Italiane, Vodafone, Wind, Enel, Edison, Eni, Tre, Unirec, Teletu, Telecom, senza dover andare sui loro siti web. Il primo step è il reclamo: se la risposta dell’azienda non arriva in tempi utili, allora sarà possibile avviare, sempre on line, la conciliazione.
La conciliazione paritetica è uno degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie che consentono a fronte di costi assai contenuti, di vedere riconosciuti i propri diritti e ottenere un risarcimento del torto subito. Mediazione, negoziazione assistita, arbitrato e conciliazione paritetica sono gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie (Adr) attualmente disponibili.
Il ricorso alle Adr è talvolta obbligatorio per legge o lo diventa a seguito di una eventuale decisione del giudice, ma più generalmente le parti ricorrono a una Adr in modo volontario e concordato. La mediazione e la negoziazione assistita, ad esempio, costituiscono condizione di procedibilità per alcune materie (contratti assicurativi, contratti bancari, contratti finanziari, risarcimento danni incidenti stradali). In altre occasioni, invece, il ricorso alle Adr è facoltativo come nel caso dell’arbitrato. È facoltativo anche il ricorso alla conciliazione paritetica, una best practice tutta italiana che vede il coinvolgimento attivo delle associazioni dei consumatori che, attraverso la stipula di protocolli ad hoc con alcune aziende di servizio, permettono di risolvere facilmente ed economicamente controversie di varia natura.
L’obiettivo principale di tutti questi sistemi alternativi di risoluzione extragiudiziale è di limitare il ricorso – spesso lungo e oneroso – alle forme tradizionali di tutela giurisdizionale e consentire un notevole risparmio di tempo e di costi per le parti. La maggior parte delle Adr infatti non prevedono oneri per i consumatori o presentano costi moderati (al di sotto di 50 euro) e si concludono entro 90 giorni.
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