La vendita di un computer con un sistema operativo preinstallato non viola alcuna norma europea e – soprattutto – non “falsa il comportamento economico dei consumatori”. Lo ha deciso la Corte di Giustizia europea intervenendo in via pregiudiziale in una causa di un consumatore francese verso Sony alla quale chiedeva il rimborso del prezzo pagato corrispondente al costo dei programmi informatici preinstallati. Nel 2008 Vincent Deroo-Blanquart aveva acquistato un Pc Sony già provvisto del sistema Windows Vista: al momento del primo utilizzo, l’acquirente rifiutò di sottoscrivere il “Contratto di Licenza Utente Finale” del sistema operativo chiedendo alla Sony il rimborso. La controversia tra le due parti è arrivata fino in Cassazione e ha interessato la Corte di Giustizia per la quale non ci sono dubbi: “La vendita di un computer provvisto di programmi informatici preinstallati non costituisce, di per sé, una pratica commerciale sleale, dal momento che un’offerta di questo tipo non è contraria alle norme di diligenza professionale e non falsa il comportamento economico dei consumatori”. Spetterà quindi al giudice nazionale valutare il rispetto delle norme singoli casi. D’altra parte i giudici di Lussemburgo sottlineano che tali vendite rispondono “alle aspettative di gran parte dei consumatori, i quali preferiscono l’acquisto di un computer così equipaggiato e di uso immediato rispetto all’acquisto separato del computer e dei programmi informatici”. Inoltre gli stessi acquirenti vengono sempre informati dell’esistenza dei programmi installati, in particolare, nel caso di Deroo-Blanquart la Sony ha offerto al suo cliente la possibilità di sottoscrivere il contratto di licenza o di recedere dalla vendita.
Il precedente italiano
La questione è stata sollevata anche nel nostro Paese ma ha avuto un risvolto diverso. Nel 2014 la Terza sezione civile della Corte di Cassazione che ha condannato la Hp (Hewlett-Packard), uno dei marchi leader nel settore dei pc, a restituire 140 euro a un consumatore fiorentino assistito dall’Aduc. La Suprema Corte nel verdetto è fu chiara: “Chi acquista un computer sul quale sia stato preinstallato dal produttore un determinato software di funzionamento, il sistema operativo (nel caso in esame una licenza Oem del Microsoft Windows Xp Home edition e Works 8, ndr), ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d’uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest’ultimo restituendo il solo software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile”.