Stop all’uso dell’erbicida in alcune aree frequentate da bambini e, in agricoltura, in pre-raccolta per ottimizzare il raccolto. Il ministero della Salute, con un decreto che entrerà in vigore il prossimo 22 agosto, impone una serie di divieti all’uso del glifosato, l’erbicida al centro di una querelle durata mesi che ha diviso il mondo scientifico – e non solo – tra favorevoli e contrari. Solo alla fine di giugno la Commissione europea aveva messo la parola fine alla vicenda rinnovando l’autorizzazione al commercio di prodotti contenenti il principio attivo per 18 mesi in attesa di nuovi studi sulla sua sicurezza.
Sicuro, forse no
È proprio questo il nodo controverso: sulla sicurezza del glifosato esistono studi e risultati controversi che hanno giustificato prese di posizioni differenti. Lo scorso anno la Iarc aveva classificato l’erbicida tra i probabili cancerogeni inserendolo nel gruppo 2A.
Pochi mesi dopo l’Efsa, basandosi su studi differenti, aveva concluso che è improbabile che il glifosato possa avere effetti cancerogeni. In questa incertezza e in attesa di uno studio indipendente (da più parti sono state mosse critiche circa l’attendibilità degli studi su cui l’Efsa ha emesso il suo verdetto), l’opinione pubblica aveva chiesto alla Commissione europea – che proprio in quei mesi iniziava l’iter per rinnovare l’autorizzazione al commercio ormai in scadenza – di applicare il principio di precauzione. Quello che si chiedeva all’esecutivo europeo era di aspettare prima di autorizzare un principio attivo su cui alcuni studi avevano mostrato effetti dannosi sulla salute dell’uomo. Anche perchè non stiamo parlando di un prodotto poco utilizzato: il glifosato è l’erbicida più usato al mondo. Analisi di laboratorio condotte in diversi Stati ne hanno trovato tracce in prodotti alimentari a base di farine, birra, tampax, garze sterili, urine e perfino nel latte materno. Le anlisi del Test-Salvagente – le prime e uniche (per il momento) condotte in Italia su i 100 prodotti a base di cereali e sulle acque potabili – hanno trovato tracce di glifosato e del suo metabolita Ampa su molti campioni.
I divieti del ministero della Salute
Il decreto del dicastero italiano fa cambiare passo al nostro paese imponendo una serie di limitazioni nel suo impiego. Ecco quali:
- revoca delle autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di alcuni prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva Glifosato a partire dalle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie;
- divieto d’uso in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”;
- inserimento nella sezione delle prescrizioni supplementari dell’etichetta in caso di impieghi non agricoli, della seguente frase: “divieto, ai fini della protezione delle acque sotterranee, dell’uso non agricolo su: suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80%; aree vulnerabili e zone di rispetto, di cui all’art.93, comma 1 e all’art.94, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152”;
- revoca della “autorizzazione all’immissione in commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate ed il coformulante ammina di sego polietossilata.
Coldiretti: “Italia all’avanguardia ma attenzione alle importazioni”
“Con questa scelta l’Italia si conferma all’avanguardia in Europa e nel mondo nelle politiche rivolte alla sicurezza alimentare ed ambientale ma non siamo all’altezza nella difesa dei cittadini se non verranno bloccate le importazioni dai paesi che continuano ad utilizzare il glifosate in preraccolta” ha affermato il presidente dell’Associazione che rappresenta l’agricoltura italiana Roberto Moncalvo. Il riferimento del presidente è alle importazioni di grano dal Canada dove si fa ampiamente ricorso alla tecnica del pre-harvest che consente di accelerare la maturazione del grano utilizzando il glifosato.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente