Treni, Roma-Pescara è la tratta più lenta. Il Nord doppia il Sud

A pochi giorni del grave incidente ferroviario in Puglia che è costato la vita a 23 persone, Federconsumatori e Adusbef presentano la lista delle tratte ferroviarie più lente d’Italia, e anche in questo caso il Sud ne esce penalizzato. “Da sempre denunciamo uno stato della rete scadente ed arretrato, soprattutto al Sud. Ma, ancora prima della qualità del trasporto, bisogna necessariamente guardare all’aspetto fondamentale della sicurezza” dichiara l’associazione dei consumatori. Tra le otto tratte più lente d’Italia, infatti, ben sei riguardano convogli da e per il Sud. Se la performance peggiore è quella della Roma-Pescara, che viaggia a una velocità media di 60 chilometri orari, subito dopo seguono la Taranto-Reggio Calabria, 66 chilometri orari in media, e Catania-Palermo e Messina-Palermo, entrambi poco sotto gli 80. Una differenza sostanziale con le linee che viaggiano al Centro-Nord, su vetture tratte analoghe. Per fare un esempio, da Milano a Venezia ci si mette mette in media 2 ore e 35 minuti, mentre per una tratta pressoché uguale, la Roma-Campobasso (quest’ultima appena 8 chilometri in meno), ci vogliono 3 ore e 24 minuti. Tra le tratte non ad alta velocità, la Roma-Bari risulta la più veloce, con i suoi 135 km orari di media, mentre sembra di stare in un altro paese, nelle dorsali dove le Ferrovie dello stato hanno investito di più, la Milano-Roma, la più veloce con una media di 216 km/h e la Milano-Bologna. Con quest’ultima il viaggiatore ci mette 62 minuti, per percorrere all’incirca la stessa distanza da Messina a Palermo ci vuole quasi il triplo del tempo.

Trasporto di serie Z

“È decisamente giunta l’ora di abbandonare la logica di un trasporto ferroviario di serie A, sempre più veloce, dotato di ogni comfort e sottoposto ai sistemi si sicurezza più rigidi, che si contrappone ad un trasporto di serie Z, inaccettabile da ogni punto di vista.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Le due associazioni chiedono un intervento del Governo, di Trenitalia e degli enti locali per dotare il nostro Paese di “un trasporto ferroviario degno di questo nome”oltre a ribadire che è “urgente agire immediatamente per l’installazione di dispositivi di sicurezza”.

Schermata