Inviare una lettera standard – consegna in un giorno lavorativo – in Italia costa 2,80 euro. Una tariffa che supera del 350% la media europea che è di 0,80 euro. Costi fuori mercato che non trovano euguali negli altri paesi comunitari: in seconda posizione si piazza la Danimarca con una tariffa di 2,55 e in terza troviamo la Norvegia a 1,23 euro. In Germania spedire una lettera entro i confini nazionali con consegna in un giorno lavorativo (in gergo J+1) costa appena 70 centesimi, in Francia a 80 centesimi e in Spagna addirittura si spendono appena 45 centesimi.
I più cari del Vecchio Continente
I dati sono riportati nel nuovo rapporto di Deutsche Post che annualmente mette a confronto i costi degli invii standard nei diversi paesi del Vecchio Continente.
Qui si possono confrontare tutte le tariffe dei paesi presi in esame.
Qual è il metodo seguito? Vengono comparati i costi delle lettere standard recapitate entro i confini nazionali in un giorno lavorativo, per intenderci la nostra Posta1 Prioritaria che consente anche di verificare l’esito di consegna. Qualcuno storcerà il naso: ma a me basta un francobollo da 0,95 euro per inviare una semplice lettera…Vero ma la tariffa Posta4 prevede una consegna in ben 4 giorni lavorativi!
In continuo aumento da 10 anni
Lo studio ha preso in esame anche l’andamento dei costi negli ultimi anni. Anche in questo caso la maglia nera tocca all’Italia e i costi scaricati sui consumatori: dal 2006 al 2015 le tariffe del servizio prioritario da noi sono aumentati del 290%, in Danimarca del 240%, in Gran Bretagna del 47% in Francia del 28%, in Spagna del 24% e in Germania del 9%.
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“Un monopolio in danno dei consumatori”
“I responsabili politici, dell’Agcom, del governo e delle stesse Poste italiane farebbero bene a farsi tradurre questa interessante ricerca e studiare bene i dati in essa riportati”, commenta duro il direttore del Ctcu di Bolzano, Walther Andreaus. “Viene infatti mostrato, a chiare cifre, come le Poste sfruttino il loro monopolio a danno dei consumatori. E quali effetti abbia trascurare la qualità per tanti anni”.
Più volte negli ultimi anni, scrive in una nota il Ctcu, “ha constatato come Poste non raggiunga gli obiettivi di qualità prefissati dalla stessa società. La realtà è ben diversa: al posto di consegne veloci e aumenti di tariffe che rispecchino reali incrementi nell’efficienza del servizio, si sta lavorando a un modello di consegna a giorni alterni per la maggioranza della popolazione italiana ed altoatesina”.
Non c’è dubbio come il campione nazionale – che ha fatto incassare 4 miliardi allo Stato nell’ultima tranche di privatizzazione – tenga alto il suo valore sul mercato. Ma quello che fa riflettere è che, trattandosi di un servizio universale, il governo nel contratto di servizio universale ha il dovere di intervenire se non vuol evitare il continuo aggravio sulle tasche dei consumatori.