Il rischio che l’Italia si presenti lunedì prossimo al summit europeo con una posizione a favore del glifosato è alto. Il 6 giugno infatti, la Commissione europea ha convocato una riunione straordinaria del comitato fitosanitario permanente per tentare di sciogliere il nodo sul prolungamento dell’autorizzazione per l’erbicida che secondo lo Iarc (Istituto di ricerca dell’Oms) è “probabilmente cancerogeno”.
La riunione a porte chiuse
Lo scorso 31 maggio è si è svolta una riunione a porte chiuse tra i tecnici dei quattro ministeri italiani interessati alla questione: Agricoltura (Mipaaf), Sviluppo economico (Mise), Salute e Ambiente. Non vi è stata nessuna comunicazione pubblica riguardo l’esito dell’incontro, che è rimasto avvolto da una cappa di silenzio.
Decisivo il voto del Mipaaf
Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe una divergenza di posizioni tra i dicasteri. Mentre il ministero dell‘Ambiente si sarebbe dichiarato contrario all’autorizzazione, il Mise e il ministero della Salute sarebbero per il sì. Decisiva la posizione del Mipaaf, che sembra aver lasciato la riunione senza una posizione certa. Di sicuro, il nodo sulla posizione italiana dovrà essere sciolto entro lunedì, data della riunione europea, in cui il nostro Paese dovrebbe presentarsi con un dirigente del ministero della Salute come capofila, particolare che depone a sfavore dei contrari al glifosato.
Ridotte le richieste: rinnovo solo fino al 2017
I paesi dell’Ue rispetto al rinnovo dell’autorizzazione al glifosato hanno a disposizione tre possibili posizioni: favorevoli, contrari, o astenuti. All’ultima votazione del 18 maggio, il fronte contrario, guidato dalla Francia, aveva fatto saltare l’intesa per il rinnovo di 9 anni, nonostante la pubblicazione a soli due giorni dal voto, del report congiunto Fao-Oms che scagionava l’erbicida, utilizzato anche dalla Monsanto per il Round Up, dall’accusa di tossicità. Pur di ottenere una vittoria prima del 30 giugno, data di scadenza della concessione, i sostenitori del rinnovo, spinti dalle lobby biotech, hanno accettato di ridurre le pretese: prolungare fino al 2017, in attesa del parere dell’Echa (Agenzia Europea sulle sostanze chimiche).
Ministero alla Salute vs principio di precauzione
Resta, dunque, da capire come si posizionerà il ministero dell’Agricoltura, decisivo per spingere l’Italia almeno verso un’astensione. Controversa invece la posizione del ministero della Salute, che di fronte a studi autorevoli con risultati opposti, secondo le indiscrezioni, preferisce schierarsi per il sì, piuttosto che far prevalere il principio di precauzione e optare quantomeno per l’astensione. Per approfondire il tema, è possibile ricevere gratuitamente la guida del Test Salvagente, iscrivendosi al sito glifosato.it .
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