Quando si parla di spreco pensiamo subito a quello alimentare, vuoi perché i numeri che di tanto in tanto vengono diffusi su questo fenomeno sono allarmanti e sia perché ci sentiamo tutti coinvolti. Purtroppo, però, lo spreco ha tante sfaccettature. Una questione trasversale la definisce Cittadinanzattiva che allo spreco dedica ogni anno una festa. Quattro giorni – quest’anno si terrà a Fiuggi in concomitanza con il congresso – in cui l’associazione fa il punto sulle ricadute economiche, ambientali, sociali e umane dello spreco.
Lo spreco ambientale
Oltre allo spreco alimentare – tra casa, scuola e ristorante ogni italiano spreca ogni anno 1600 euro in cibo buttato – quello ambientale non è meno preoccupante. Secondo Cittadinanzattiva, solo nel Veneto i capannoni industriali sfitti sono circa il 20% del totale; in Toscana, su un totale di 132 case cantoniere, 64 sono state trasferite alla Regione in attesa di una nuova destinazione; a Milano e Provincia l’11% degli uffici, pari ad una superficie di 1,3 milioni di metri quadri, è vuoto. Un patrimonio edilizio che aspetta di essere rivitalizzato: motivo per cui l’associazione ha messo a punto un progetto (Disponibile!) attraverso il quale vuole mettere in rete le buone pratiche già attive sul territorio nazionale per il riutilizzo di aree e beni abbandonati.
Lo spreco sanitario
C’è poi lo spreco sanitario fatto di macchinari non utilizzati o funzionanti a scarto ridotto, reparti chiusi anche se appena ristrutturati o sottoutilizzati per mancanza di personale, attrezzatture e dispositivi non adatti alle esigenze dei pazienti, personale sanitario costretto a turni di lavoro massacranti o in trasferta con costi aggiuntivi per le aziende sanitarie, burocrazia costosa e che ostacola il percorso di cura dei pazienti. Raggruppando per macro aree si tratta di sprechi riferibili per il 46% al mancato o scarso utilizzo di dotazioni strumentali e strutture sanitarie, per il 37% a inefficiente erogazione di servizi e prestazioni, per il 17% a cattiva gestione delle risorse umane.
Lo spreco di risorse umane
Proprio lo spreco delle risorse umane è la terza e ultima macroaerea individuata da Cittadinanzattiva: l’Italia continua a sprecare giovani – spesso anche altamente qualificati – che vanno all’estero per sfuggire a condizioni di lavoro mortificanti.
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