Un focolaio di aviaria nella zona di Ferrara, ha spinto il ministero della Salute a diramare una circolare per invitare gli enti sanitari competenti ad attivare controlli urgenti sugli allevamenti di tacchino entro tre settimane.
Richiesta riguarda Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia
All’interno della circolare datata 17 maggio, inviata a istituti zooprofilattici, carabinieri, assessorati alla salute delle Regioni, Commissione Ue e associazione nazionale veterinari, si parla di “ulteriori misure di controllo ed eradicazione per contenere l’eventuale diffusione del virus dell’influenza aviaria”. La richiesta di aumento di controlli virologici, e di verifica dei numeri dei capi morti all’interno di ogni capannone, da segnalare in caso di anomalie, riguarda gli allevamenti del Veneto, dell’Emilia-Romagna, della Lombardia e del Veneto. Alla base di questa richiesta c’è “la situazione epidemiologica venutasi a verificare sul territorio della Regione Emilia Romagna a seguito di conferma di un’ulteriore positività al virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità sottotipo H7N7 in un allevamento di tacchini da carne in provincia di Ferrara”.
Il picco nel ferrarese
La richiesta di azione urgente arriva nei giorni in cui il settore avicolo emiliano-romagnolo viene colpito dall’aviaria. Un allevamento di Portoverrara che conferisce i suoi capi alla filiera del noto marchio Amadori, ha già dovuto abbattere 50mila tacchini e probabilmente un’altro situato a Portomaggiore, anch’esso facente parte della filiera di Amadori, dovrà abbatterne altri 50mila nelle prossime ore. Un danno che ammonterebbe a 1 milione di euro (ma per questo genere di abbattimenti sono previsti indennizzi tramite fondi europei).  Nella zona compresa tra Argenta-Portomaggiore e Ostellato si concentra una buona parte di allevamenti avicoli intensivi di tutto il territorio nazionale, in cui vivono tra l’altro diverse specie selvatiche, dunque anche la l’insorgenza di focolai è statisticamente più probabile.
Due settimane prima abbattimenti di galline
Lo scorso 29 aprile ben 17mila galline ovaiole allevate con metodo bio erano state abbattute sempre nella zona di Portomaggiore. Infatti, il 4 maggio il ministero aveva diramato una circolare analoga a quello che poche ora fa è stata diramata anche per i tacchini.
Il ceppo H7N7 poco pericoloso per l’uomo
Fortunatamente, rispetto ad altri ceppi di aviaria, l’H7N è uno dei meno pericolosi per l’essere umano. Alcuni casi di contaminazione per due allevatore dell’Emilia-Romagna si erano rilevati a settembre 2013. “È importante sottolineare – aveva rassicurato l’Istituto superiore di sanità – che, nonostante questi casi, il virus H7N7 non viene trasmesso facilmente dagli animali all’uomo ed è rara la trasmissione da persona a persona . Inoltre, diversamente da altri virus aviari l’H7N7 provoca nell’uomo forme cliniche di lieve entità (come per esempio la congiuntivite)“.
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