Tracce di Dna umano, di topo e  molti agenti patogenici. Sono gli “ingredienti” che Clear Lab, una start up californiana non nuova a questo genere di test genetici, ha trovato nei 258 prodotti (hamburger classici, polpette surgelate e veggie burger) che ha analizzato con qualche sorpresa.  In due casi è stata rintracciata carne in prodotti destinati all’alimentazione di vegetariani; in un hamburger che avrebbe dovuto contenere fagioli rossi (come riportato in etichetta) non sono state trovate tracce di questo legume; in 3 casi è stato trovato Dna di topo e in uno di uomo. Infine, il 4,3% dei 258 prodotti conteneva agenti patogeni.
“Anche se abbiamo trovato diversi problemi di qualità sorprendenti – fanno sapere da Clear Lab – che segnalano che ci sono lacune nella sicurezza alimentare e problemi di qualità che dovrebbero essere affrontati, i risultati del nostro test suggeriscono che l’industria della carne nel suo complesso ha beneficiato di una disciplina rigorosa e fatto progressi in questo senso”.
Il precedente
Lo scorso anno Clear Lab aveva condotto test genetici su circa 300 varietà di hot dog distribuite in dieci punti vendita del nord America. Delle 75 marche di hot dog e burger considerate, il 10% dei panini nascondeva tracce genetiche di animali nonostante fosse venduto come prodotto vegetariano, il 3% conteneva maiale anche se era pubblicizzato come composto unicamente da carni bianche, e nel2% dei campioni qualche persona aveva lasciato il proprio materiale genetico. Secondo quanto riportato dai Clear Labs, in particolare, il dna umano è stato identificato nei due terzi dei casi all’interno degli hot dog vegetariani.