Le uova da allevamento in batteria sono scomparse dagli scaffali di Monoprix, marchio della grande distribuzione francese, sostituite da quelle di animali allevati all’aperto o secondo metodi biologici, in corrispondenza alle più recenti tendenze dei consumatori.
Dallo scorso 11 aprile – come riporta il quotidiano Le Figaro – l’azienda ha infatti ampliato a tutti i marchi di uova in vendita nei propri negozi la scelta che aveva già fatto ad aprile 2013 in relazione alle uova vendute sotto proprio nome. Un impegno, tra l’altro, rafforzato nel 2015 quando l’azienda ha deciso di non utilizzare più le uova di “categoria 3” nella pasta d’Alsazia e nella maionese gourmet Monoprix.
Avviati sulla stessa strada anche i concorrenti
Prima a prendere questa iniziativa radicale, l’azienda potrebbe essere seguita – ma in modo più graduale – dalla sua concorrente Système U, che spesso in passato è stata contestata dall’associazione animalista L214 (autrice dei video denuncia sui mattatoi francesi che ha fatto scandalo nei giorni scorsi). Anche Système U, infatti, ha iniziato un analogo percorso imponendo che i tre quarti delle uova in vendita siano uova biologiche o di galline allevate all’aperto. Un cambiamento progressivo, quindi, “per non penalizzare i produttori e i consumatori con poco potere d’acquisto”, ha detto il portavoce di Système U.
Stessa politica è stata adottata anche dal gruppo Carrefour: il 70% delle uova vendute con il suo marchio sono ora uova di galline ruspanti, ma la scelta non è stata imposta agli altri marchi in vendita sui propri scaffali.