La scadenza per dichiarare di non possedere il televisore e, dunque, per evitare di pagare un’imposta non dovuta, si avvicina, ma non c’è ancora chiarezza su come compilare l’autocertificazione.
La “deadline” è il 30 aprile e l’Unione Nazionale Consumatori chiede un immediato rinvio. Motivo? Le innumerevoli richieste di aiuto e informazione che l’associazione sta ricevendo in questi giorni da parte di molti cittadini, disorientati e preoccupati di pagare un canone non dovuto o di compilare, in buona fede, una dichiarazione errata (ed esporsi così a conseguenze anche penali).
Urge una circolare esplicativa
Non c’è davvero pace per la novità del “canone in bolletta”: secondo L’Unc, in mancanza della pubblicazione ufficiale del decreto attuativo del Mise (quello che circola è ancora solo una bozza) e soprattutto in assenza di una circolare esplicativa che chiarisca tutti casi dubbi, né i Caf né la stessa Rai sanno dare indicazioni chiare e univoche ai cittadini (al numero verde attivato dalla tv pubblica, spiega Unc in un comunicato stampa, le risposte non sono mai certe e cambiano a seconda dell’operatore che risponde).
“Chiediamo non solo che il Governo intervenga, rinviando immediatamente la scadenza del 30 aprile per l’invio della dichiarazione oltre a quella di luglio per il pagamento, ma soprattutto chiediamo che sia immediatamente emanata una circolare esplicativa per tutti i possibili casi dubbi” ha quindi dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
La casistica è infatti varia e si presta a diverse possibili soluzioni, che comunque – sostiene giustamente il dirigente di Unc – non possono essere lasciate all’interpretazione del cittadino.
Dieci casi dubbi in attesa di risoluzione
L’associazione dei consumatori, proprio sulla base delle segnalazioni ricevute, ha anche stilato una classifica delle domande più ricorrenti in attesa di soluzione definitiva. Vediamo quali sono.
1) Proprietari di case affittate. In testa alle segnalazioni ci sono i proprietari di case affittate che sono anche titolari dell’utenza elettrica residenziale della casa affittata. In teoria il canone dovrebbe pagarlo chi sta in affitto. Si potrebbe fare la voltura, ma in caso di affitti temporanei e cambi frequenti di persone è impossibile fare una voltura al mese. Gli incroci possibili si sprecano, a seconda che il proprietario abbia una tv nella casa dove abita o non ce l’abbia affatto, che sia titolare di due utenze elettriche residenziali, o che l’utenza elettrica della casa dove abita sia intestata all’altro coniuge. Spesso i proprietari non sanno nemmeno se l’inquilino ha una sua tv oppure no.
2) Defunti intestatari di utenza elettrica residenziale. Gli eredi possono compilare la dichiarazione, ma il modellino non è chiaro da compilare per loro, visto che spesso non fanno parte della famiglia anagrafica del defunto (ad es. figlio ha ereditato seconda casa della mamma morta, ma bolletta luce è ancora intestata alla mamma). Ma i casi si sprecano. Se il marito, intestatario dell’utenza elettrica, è defunto, e la moglie, erede, essendo molto anziana non compila la dichiarazione, che succede? Se arriva il pagamento nella bolletta intestata al marito e la moglie paga senza fare alcuna dichiarazione è tutto in regola? E se la moglie era vecchia abbonata Rai, è possibile, che venga poi chiesto il pagamento alla moglie, non risultando pagante né come abbonata né come utente della luce? Come si dovrà tutelare a quel punto, avendo già versato?
3) Persone anziane ricoverate in ospizio, ma che non sono in grado di compilare dichiarazioni di alcun tipo. Se non hanno la tv, ma sono titolari dell’utenza elettrica, come fanno a non pagare? Chi dichiara, dato che, essendo vive, non hanno eredi?
4) Intestatario di utenza residenziale che non fa parte dello stato di famiglia. Ad esempio marito e moglie vivono in una casa dove è il suocero, ad essere intestatario dell’utenza elettrica residenziale, oppure è il figlio che non è più residente. Oppure coppia che abita nella seconda casa dei genitori di lui, intestatari di entrambe le utenze, ecc.
5) Studenti fuori sede in appartamento affittato. I casi possibili sono tanti. Studente rimasto nello stato di famiglia con i genitori ma che ha un’utenza elettrica intestata nella casa in affitto, oppure utenza intestata a proprietario, ha tv o non ha tv, oppure la tv ce l’ha un secondo studente che convive.
6) Conviventi che hanno la stessa residenza, ma non sono nello stesso stato di famiglia.
7) Marito e moglie hanno due case ed in entrambe le case la luce, utenza residenziale, è intestata al marito. Se marito e moglie hanno residenze separate (moglie nella “seconda” casa) e non sono nello stesso stato di famiglia, come fanno a pagare due canoni? Se moglie paga il 31 ottobre, non essendo intestataria di utenza elettrica, il marito deve dichiarare qualcosa?
8) Vecchi abbonati Rai che vivono e hanno residenze in appartamenti dove la bolletta della luce è intestata a una società o hanno l’ufficio presso la residenza.
9) Intestatari di più bollette. I titolari di più utenze elettriche residenziali, o per la stessa casa o per più case, con imprese di fornitura differenti, sono terrorizzati e temono di ricevere più richieste di pagamento. Si domandano se possono fare ugualmente la dichiarazione, ma soprattutto, che possono fare se poi arrivano da pagare due canoni Rai.
10) Residenti all’estero, che pagano affitto o hanno casa in Italia.
E che succede dopo il 30 aprile?
Ma l’Unione Nazionale Consumatori sta raccogliendo i tanti dubbi dei cittadini che riguardano anche il “dopo”, ossia che succederà dopo il 30 aprile:
- La dichiarazione del quadro B non va ripetuta annualmente, a differenza di quella del quadro A?
- Se arriva a luglio una richiesta indebita di pagamento, ci sarà un modellino predisposto per contestare il pagamento, magari già allegato con la fattura?
- Sarà prevista una procedura semplificata per contestare i pagamenti non dovuti?
- Quanto tempo avrà l’Agenzia delle entrate per verificare i presupposti della richiesta di rimborso?