È impossibile non notare che, soprattutto nei luoghi di lavoro, si stia tornando a portare con sé il proprio pranzo quotidiano. Le difficoltà economiche, il piacere salutista di prepararsi un pasto ideale, ma anche il desiderio di avvantaggiarsi tecnologicamente nel tempo libero, inducono a scegliere l’antico stile della milanese “schiscetta”, oggetto derivato dalla gavetta militare, attualmente rivisitata da diversi brand, in chiave moderna.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
Ariete, con Scaldì, ripropone uno scaldavivande già lanciato in precedenza, con lo stesso nome, ma in forma molto diversa, cercando anche di migliorarlo sotto altri aspetti. Al primo sguardo, l’attuale foggia quadrangolare appare molto più funzionale rispetto alla precedente (un discone molto ingombrante, tuttora in commercio). Purtroppo questo nuovo approccio risulta in antitesi col progetto del packaging, apparentemente perfetto: una complessa scatola a forma di cuneo (per esporre il prodotto inclinato, utile nella sua presentazione sugli scaffali della grande distribuzione), tagliata con un’emergente vetrinetta in film termoformato, uno sfondo metallizzato riflettente a specchio; quanto descritto è certamente un dispositivo ideale per determinare il “contatto” col potenziale utente… Il rovescio della medaglia sta nel fatto che il cosiddetto “rendimento volumetrico” dell’imballaggio “primario” (rapporto tra i volumi dell’oggetto-prodotto e della confezione) è in questo caso molto modesto; ciò determina alcuni svantaggi dal punto di vista ambientale, riconducibili soprattutto allo stoccaggio e al trasporto: un maggior volume della merce determina dei costi maggiori; questi oneri sono relativi a consumi inerenti al riscaldamento, al condizionamento, all’illuminazione, ai motori ecc.
VISTO DALL’INTERNO
Scaldì è tuttavia un buon prodotto, peraltro accompagnato da precise istruzioni d’uso e di smaltimento. L’oggetto è costituito da due valve in “doppia parete”, chiudibili mediante una coppia di clampe a leva. La valva inferiore è in polipropilene nel guscio esteriore e in acciaio smaltato antiaderente in quello interno (attenzione alle posate!); queste due pareti, contenendo i dispositivi elettrici, sono assemblate con una ulteriore tenuta. La valva superiore, il coperchio, è in polipropilene in entrambe le pareti e alloggia la guarnizione, le clampe e una comoda maniglia collassabile; nel coperchio è altresì ricavata una valvola di sfiato; va detto che la parete interna non appare facilmente pulibile, per effetto della sua forma.
ANCHE IN AUTO
L’uso di questa gavetta elettrica è estremamente semplice: riempita col nostro manicaretto, possiamo trasportarla ovunque, comodamente e senza pericolo, e all’ora del pasto sarà sufficiente collegare il cordone di alimentazione e la spina (una luce arancione si accende), attendendo per circa 7-10 minuti. Scaldì, proposto nelle colorazioni un po’ mitteleuropee bianco-arancione e bianco-viola, consuma solo 120 W e può quindi essere usato anche in auto o in barca con un piccolo inverter. Viene venduto tra i 47 e i 52 euro circa.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente