La schiscetta perfetta per il pranzo? Si prepara in poche mosse

Sarà per ragioni economiche, sarà per seguire una dieta più bilanciata ma la schiscetta (chiamatela gavetta o portapranzo, poco cambia) è diventata sempre più frequente intorno a noi. Del suo contenuto vogliamo occuparci questa setimana nella consueta rubrica dei Miti Alimentari.

Al lavoro non posso allontanarmi per mangiare per cui mi preparo qualcosa a casa. Faccio tutto all’ultimo momento poco prima di uscire così non perdo troppo tempo e mangio quello che mi piace di più…

FALSO Il consiglio migliore è sempre quello di volersi bene, per questo e potersi sentire anche meglio ecco che la scelta di prepararsi il pranzo il giorno prima è da considerarsi l’opzione migliore. Se potessimo pianificare il menù dei cinque giorni lavorativi sarebbe ancora meglio perché così eviteremmo di duplicare i piatti che più ci piacciono e di saltare qualche nutriente essenziale rendendo il pranzo spesso monotono. La velocità della mattina ci porta a preparare il cestino del pranzo più spesso con i soli cibi che preferiamo, ma spesso queste scelte non coincidono con i cibi sani necessari per mantenere un certo equilibrio nutrizionale e soprattutto per non cadere in qualche errore. Prepararsi la sera prima permette di riflettere meglio, si può cucinare con calma, curando i particolari e così il pranzo dell’indomani è già pronto la mattina e in un battibaleno possiamo uscire di casa. Un buon trucco per aiutarci è quello di avere sempre di scorta qualcosa che puoi facilmente aggiungere per integrare il tuo pasto fuori casa: uno yogurt, delle barrette ai cereali oppure  della frutta fresca. Sono dei veri e propri “salvagente” che aiutano a riempire il contenitore per il pranzo senza per questo sacrificare gli aspetti salutistici con l’aggiunta di inutili caramelle o snack ipercalorici.

Per il pranzo uso da sempre un vecchio contenitore, l’importante è che sia comodo e non troppo pesante…

FALSO Può sembrare strano come siamo attenti alla scelta del giusto guscio da usare per un cellulare o di una borsetta dove riporre alcuni oggetti talvolta inutilizzati per giorni mentre, invece, il contenitore per il nostro pranzo viene considerato spesso poco importante perché sembra svolgere solo un ruolo secondario. Al contrario, si deve scegliere un contenitore di ottima qualità per il pranzo e non  per il suo colore o i motivi ornamentali che lo possono far notare agli occhi degli altri colleghi di lavoro durante la pausa. Deve sicuramente essere un contenitore capiente, tale da farci anche trasportare un frutto o un sano snack da usare per gli intervalli. Meglio se fatto di un buon materiale isolante e soprattutto adatto agli alimenti. Deve mantenere una temperatura fresca del pranzo e l’ideale è che preveda una tasca per un piccolo siberino così da evitare, soprattutto in estate, di surriscaldare yogurt freschi, frutta o anche un semplice piatto di insalata di pasta. Il contenitore deve essere semplice da portare con noi e le pietanze che contiene non devono potersi capovolgere o aprirsi in modo inatteso. Infine, teniamo conto che un buon cestino per il pranzo deve essere facile da pulire, altrimenti col tempo avremo compagnia in auto per la presenza di colonie di muffe e batteri indesiderati che si formano con l’incuria e la non manutenzione del cestino; del resto non ci piace mangiare a casa in piatti sporchi e unti.

Come cestino utilizzo molti contenitori in vetro così evito plastiche e altri materiali a rischio, ma molti mi criticano…

VERO I contenitori ermetici costruiti in vetro di buona qualità permettono di conservare le pietanze in modo sicuro, di non aumentare l’inutile plastica da smaltire dopo pranzo con tutti i problemi ambientali, di potere riscaldare ad esempio al microonde un piatto in pochi secondi nella sala comune, occorre magari verificare che parliamo di prodotti in pyrex o adatti ai fornetti. Si può trasportare il pane avvolto in un pezzo di carta di alluminio, oppure chiuso in sacchetti idonei agli alimenti, ma se siamo ben organizzati si possono usare tovaglioli di carta ad esempio per avere gli stessi effetti e per poi usarli per pulirci. Il vetro, inoltre, si lava facilmente e si ricicla all’infinito, certo pesa di più, certo è più fragile, ma come diceva il sommo Giacomo Leopardi è l’attesa, in questo caso la preparazione del pranzo, il suo trasporto e l’attenzione che dobbiamo riporre per il contenitore, a farci godere al meglio la festa ovvero il giusto e meritato pranzo. Nel caso della frutta fresca basta trasportarla ben lavata e già pronta al consumo; nel caso fosse affettabile sarebbe bene riporla in un contenitore ben chiuso anche per non perdere i profumi e gli aromi che una pesca o una mela ci donano quando si assaggiano. Nel caso della frutta, ma anche di verdure o di altri prodotti più delicati, sarebbe bene appena arrivati  riporli in  frigo, specie d’estate, ma se questo non è possibile allora organizziamoci aggiungendo un siberino per mantenere tutto il più possibile al fresco.

Non ricordo mai se ho messo tutto nel cestino per il mio pranzo, ma non credo che serva poi molto…

VERO Ricordiamo sempre che la Dieta Mediterranea rivisitata ultimamente consiglia di pranzare seduti, di farlo con calma e di dedicare tutto il tempo necessario, per cui i panini o gli snack sono talvolta concessi, ma non devono trasformarsi da eccezione in una soluzione fissa e comoda. La scelta di pensare a un menu settimanale aiuta proprio in questa logica perché così evitiamo di duplicare piatti con la scusa dell’emergenza e pianifichiamo il pasto più importante della giornata con la dovuta attenzione cercando di variarlo il più spesso possibile sia per evitare di annoiarci nel prepararlo che nel consumarlo. Nel cestino porta pranzo è comunque sempre bene mettere un paio di tovaglioli, lo schizzo e la “vigliacca” macchia sono pronti a colpirci nel momento e nel punto che meno ci aspettiamo; le posate scelte che siano utili al loro scopo e non pensiamo che quelle in plastica possano risolvere sempre tutto perché di solito il coltello o la forchetta si rompono nel momento peggiore e la soluzione delle mani non sempre è possibile metterla in pratica. Aggiungere un gel lavamani è  utile oltre che comodo perché altrimenti non è chiaro perché lavare la frutta la sera prima per evitare qualche problema per poi contaminarla con le mani sporche.

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Spesso una parte della cena mi avanza e penso che potrebbe essere una buona soluzione per organizzare il pranzo del giorno dopo…

VERO La cena, talvolta, viene preparata in dosi superiori a quanta ne serva per i nostri bisogni, e di solito si tende ad aspettare la successiva cena per finire di consumarla del tutto. Invece, è possibile con l’aggiunta di pochi ingredienti, di qualche verdura o di spezie ad esempio, rendere quello che era un avanzo, un piatto appetibile per il pranzo del giorno dopo da portare al lavoro. Questo significa che avremo un certo risparmio, che impareremo a valorizzare taluni ingredienti poco frequenti sulla tavola, ma anche a misurare meglio le nostre capacità di preparare una cena in quantità giusta e a esprimere, se naturalmente  la possediamo, la creatività necessaria ad arricchire e creare piatti diversi su una base già pronta. Tutto questo senza dimenticare il grande risparmio di tempo che ne ricaveremo. Questo sistema di riutilizzo degli “avanzi” della cena seppure rivisitati, permette di ridurre l’utilizzo di alcuni dei prodotti già pronti all’uso. Questi alimenti, molto innovativi in taluni casi, sono definiti e noti come “Convenience Food” cioè alimenti ricchi di servizio perché quasi pronti, facili da completare etc. Spesso li paghiamo in modo eccessivo, ma per avere così maggiore tempo per lavorare e per poterli ricomprare di nuovo. Talvolta, sono troppo ricchi di inutili additivi o di ingredienti superflui i quali non recano grandi vantaggi alla nostra salute quando li mettiamo a tavola.