Sei italiani su dieci hanno rischiato nell’ultimo anno di rimanere coinvolti in un incidente a causa delle buche. La ricerca condotta dalla Fondazione Luigi Guccione vittime della strada conferma in pieno gli allarmi e le tante denunce sulla pericolosità del dissesto stradale.
“Le buche sulle strade rappresentano un vero e proprio attentato alla sicurezza dei trasporti – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Questo perché possono provocare la caduta dei motociclisti con ripercussioni fisiche anche gravi, e incidenti alle autovetture con danni a persone e cose. Proprio grazie a due denunce del Codacons la Procura di Roma ha aperto due diverse inchieste per accertare le responsabilità connesse alla presenza di buche nella capitale e alle irregolarità nei lavori di rifacimento del manto stradale con bitume non a norma”.
“Le Procure di tutta Italia devono aprire indagini sul territorio indagando i comuni per attentato alla sicurezza dei trasporti, laddove la presenza eccessiva di buche rappresenta un pericolo per i cittadini – prosegue il Presidente Codacons, Rienzi – e chi subisce un danno a causa del dissesto delle strade può chiedere il risarcimento danni all’amministrazione. A Roma, ad esempio, il Codacons ha lanciato una class action riservata ai motociclisti attraverso la quale obbligare il Comune a rattoppare le strade entro 90 giorni”.
Le cinque mosse per provare i danni
1 Innanzitutto chiamate i vigili: fondamentale è un verbale della polizia municipale per accertare che l’incidente si sia verificato proprio in quel punto.
2 Prestare attenzione a una serie di elementi che potrebbero costituire delle aggravanti: se la buca spunta subito dopo una curva, o se si trova su una strada poco illuminata, oppure se esisteva da tempo, e magari era già stata segnalata a chi di competenza.
3 Fate una foto della buca, prendete le misure e fate mettere tutto a verbale. In base all’art. 2043 c.c.(che sancisce il principio del “neminem laedere”), la responsabilità per danni derivanti da insidie dovute a omessa o carente manutenzione è attribuita all’ente proprietario della strada. Ma può configurarsi solo quando il pericolo (la buca) abbia il doppio requisito di obiettiva non visibilità e soggettiva imprevedibilità.
4 In caso di danni fisici a una persona, bisogna provvedere anche a relativi accertamenti e perizie mediche legali.
5 Se per i contenziosi sull’Rc-auto ci si può rivalere direttamente sulla compagnia, in questi casi bisogna chiamare in causa l’ente gestore (che nel 99% dei casi contesta la responsabilità) inviando la richiesta di risarcimento, con il preventivo dei danni e la prova che la buca non era segnalata. Da questo momento la pubblica amministrazione attiva la polizza di responsabilità civile verso terzi. Dopodiché, può essere necessario iniziare una causa civile, il cui esito non è scontato, perché la prova chiesta al danneggiato è preponderante: così molti ricorsi non vengono accolti.