Una visita alla polizia o al proprio operatore, la denuncia di furto, e si può bloccare immediatamente il cellulare rubato. Senza neppure tentare di ritrovare l’Imei, quella lunghissima sigla che avremmo dovuto segnarci (già, ma chissà se l’abbiamo fatto e dove abbiamo messo il foglietto…). Tutto molto semplice, basta comunicare il numero telefonico e al blocco di pensano le autorità. Tanto per rendere difficile la vita al ladro del nostro prezzo smartphone.
Non è un miraggio è quanto è possibile da ieri in Brasile, come ha reso noto l’Anatel, la locale agenzia nazionale delle telecomunicazioni. “Una misura decisa per rendere sempre meno attrattivo il mercato dei cellulari rubati” ha dichiarato il presidente di Anatel João Rezende.
Una misura abbastanza logica, dato che al momento della denuncia di furto in Brasile come attualmente accade ancora da noi, l’operatore esigeva il codice Imei per rendere non operativo il telefono. Ma quell’insieme di numeri e lettere, consultabile sull’apparecchio, difficilmente era stato trascritto dall’utilizzatore e questo restringeva di molto le denunce, lasciando spazio al mercato degli apparecchi rubati.
Ora per il ladro, almeno per quello brasiliano, tutto si fa un po’ più complicato. E per i consumatori tutto è un po’ più semplice. Anche per coloro che vogliono acquistare un modello usato senza rischiare, dato che in Brasile c’è perfino un sito ufficiale che può indicare se lo smartphone che si sta acquistando, magari via web, è tra quelli bloccati.
E da noi? In attesa che si scelga la strada brasiliana, cercate di ricordarvi di annotare l’Imei. E di non smarrire il foglietto.