Nuova vittoria del Movimento consumatori e della campagna #StopAnatocismo: il Tribunale di Roma ha confermato integralmente l’inibitoria di ogni forma di capitalizzazione degli interessi passivi e ogni pratica anatocistica in tutti i contratti di conto corrente dei clienti Bnl. L’istituto del gruppo Bnp Paribas era stata condannata a cessare ogni capitalizzazione composta il 20 ottobre scorso anche se per i correntisti ancora non si vedono miglioramenti.
Una conferma importante
“Questa sentenza – spiega l’avvocato Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio credito e risparmio del Movimento consumatori – in linea con i precedenti dei tribunali di Milano, Biella e Cuneo conferma che il divieto di anatocismo è in vigore in Italia dal 1° gennaio 2014 anche in assenza della delibera di attuazione del Cicr. Si tratta di una decisione importante, perché la conferma viene dal Tribunale di Roma in composizione collegiale”.
“Nonostante siano oramai trascorsi quasi quattro mesi dalla chiusura del procedimento di consultazione per l’approvazione della delibera di attuazione del Cicr e quasi un anno dalle prime condanne ottenute dalla nostra associazione – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc – siamo ancora in attesa che governo e Banca d’Italia adottino i provvedimenti previsti dal Testo unico bancario. Movimento consumatori chiede che le norme di attuazione siano emanate senza ulteriori indugi, considerati gli inaccettabili e ingiustificabili, nonché dannosi ritardi accumulati”.
4 miliardi di rimborsi ma Bankitalia latita
Proprio la mancata adozione della delibera da parte del Cicr, precisano dall’associazione, consente ancora oggi alle banche, che non sono state condannate nei tribunali a seguito delle nostra campagna giudiziaria, di continuare ad applicare illegittimi interessi anatocistici. Movimento consumatori ribadisce inoltre la necessità “di un decisivo, definitivo e specifico intervento della Banca d’italia che risolva anche la situazione pregressa, imponendo a tutte le banche di restituire gli interessi indebitamente pagati dal 2014 ad oggi, che possono essere stimati in oltre 4 miliardi di euro“. Per questo motivo l’associazione invita tutti i correntisti di Bnl che abbiano corrisposto interessi passivi alla banca negli ultimi due anni a rivolgersi a [email protected].
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